Crocetta non dà garanti a minori, disabili e detenuti

CATANIA – Una Sicilia senza “garanzie” per i minori. Parte da qui l’inchiesta di NewSicilia sulle condizioni dei bambini e degli adolescenti, privi della tutela di un organismo come il garante per i diritti dei minori istituito per legge.

A questa carenza va ad aggiungersi la mancanza del garante per i diritti dei detenuti, in attesa di una nomina da più di un anno.

“In tema di minori la Sicilia ha una grave mancanza: quella della figura del garante per l’infanzia e l’adolescenza che ancora non é stata nominata dal governo regionale”.

Queste le parole di Marina Virgillito, presidente dell’associazione ASA Onlus (Associazione Solidarietà Adozioni), che nella nostra intervista spiega il colpevole vuoto lasciato dalla nostra politica in tema di tutela dei diritti dei minori.

Marina Virgillito

Marina Virgillito

La figura del garante per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza è stata istituita dalla legge regionale n.47 del 2012 con il compito di vigilare sulla tutela dei diritti dei minori, ma da allora la nomina, che in termini di legge deve essere ratificata dalla giunta regionale su proposta dell’assessore regionale per la famiglia, non è stata mai effettuata.

“Il garante ha una funzione importante, non certo risolutiva dei tanti problemi di questa terra – spiega Marina Virgillito – ma ha una valenza primaria specie in questa particolare congiuntura economico – finanziaria. I bambini sono i primi a subirne: la conseguenza è una grande povertà culturale e ai minori viene spesso negato il diritto all’istruzione e il diritto al gioco”.

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Nonostante le sollecitazioni provenienti dal mondo dell’associazionismo, le reazioni dell’attuale governo regionale sono lungi dal venire. Il presidente dell’Asa ha scritto parecchie volte alle istituzioni, non ricevendo alcuna risposta e lasciando le istanze dei minori dell’isola lettera morta.

“C’è una mancanza di realizzazione dei diritti dei minori prosegue la dottoressa Virgillito – e la funzione del garante è importante per la tutela e per la promozione dei diritti sia dei bambini sia degli adolescenti. Ma ha anche una funzione di vigilanza, infatti può costituirsi parte civile in un giudizio e funge da raccordo per tutte le associazioni di volontariato e terzo settore che si occupano di minori, di devianza e di tutte le problematiche di questo vasto mondo”.

Palazzo d'Orleans

Palazzo d’Orleans, sede del governo regionale

Pessima la figura della Sicilia nei confronti del resto d’Italia. Essendo il garante una figura di riferimento regionale la sua mancanza pone il garante nazionale, il dottor Spadafora, a non avere un interlocutore in tema dei diritti dei minori e di conseguenza i bisogni dei bambini siciliani non hanno una voce autorevole che li rappresenti in tutta Italia.

L’Asa Onlus ha cercato di attirare l’attenzione dei media su questa mancanza e ha lanciato una petizione per chiedere l’istituzione della figura del garante che ha avuto il sostegno del dottor Marcello La Bella, dirigente della Polizia Postale di Catania, il quale è stato uno dei primi firmatari.

Inoltre è utile specificare, in temi di tagli e spending review, che l’istituzione del garante non comporterebbe per la Regione alcun aggravio a livello economico, difatti come cita la legge stessa si tratta di una carica onorifica che non prevede alcun rimborso spese.

Di pari passo a questo vuoto istituzionale è da segnalare anche la mancata nomina del garante per i diritti delle persone disabili, istituito dalla stessa legge regionale già citata e ancora mai arrivata a essere definita. Carenze che condannano le fasce più deboli e senza voce della nostra isola.

“I disagi dei bambini siciliani s pressoché comuni a quelli presenti a livello nazionale, magari sono acuiti dalla mancanza di riferimenti culturali e dal disagio economico. Gli adulti non riescono a far vivere l’infanzia ai proprio figli nel migliore dei modi. Registriamo la possibilità che certi contesti non legali riescono ad attirare i ragazzi, spinti nella smania del volere tutto e subito e pronti al compromesso con l’illegalità”.

“È molto più appetibile per un ragazzo ottenere ciò che desidera attraverso le vie illegali e così si crea un circolo vizioso dal quale è difficile uscire. Le recenti operazioni di polizia e gli ultimi arresti per droga hanno fatto affiorare immagini tristi con ragazzini che facevano le vedette e stavano in mezzo a questi adulti “devianti” e quindi inseriti in contesti che creeranno adulti a loro volta devianti”.