Acireale in festa, oggi è il giorno di San Sebastiano: come cambiano i festeggiamenti a causa Covid

Acireale in festa, oggi è il giorno di San Sebastiano: come cambiano i festeggiamenti a causa Covid

ACIREALE – Oggi per la città di Acireale e per i suoi cittadini è un giorno di celebrazione religiosa, in quanto si festeggia San Sebastiano, compatrono della nota città dell’Etneo. Il Santo è, inoltre, anche il protettore dei corpi di polizia municipale e di numerose città in Sicilia e nel mondo.

Per le celebrazioni di San Sebastiano sono numerosi le norme anti-Covid previste. Per partecipare alle messe della giornata odierna, infatti, è stato necessario prenotarsi nei giorni scorsi. In ogni caso tutte le celebrazioni saranno condivise in diretta anche su Facebook, nel profilo della Basilica di San Sebastiano.

Storia di San Sebastiano

Il Santo nacque a Narbona, in Francia, ma fu educato a Milano. San Sebastiano era un membro dell’armata dell’imperatore e godeva uno dei primi posti ed era caro per le sue qualità, nonché molto stimato dall’imperatore, tanto che lo fece capitano dei pretoriani.

Secondo gli agiografi, San Sebastiano era fedele a Gesù Cristo e non si lasciò abbindolare dalle ricchezze e dai sorrisi. Conservò quindi sotto la veste militare un ardente spirito di fede, speranza e carità, convertendo molti alla religione di Cristo ed aiutando i Martiri in tutti i modi.

L’imperatore, poi, fu avvisato delle gesta di Sebastiano e così lo chiamo a sé per aver chiaramente. Ma il Santo rispose che non avrebbe pregato per l’imperatore gli dei “falsi e bugiardi”, ma pregava l’unico vero Dio. L’imperatore, pertanto, lo fece legare a un palo e lo diede in bersaglio agli arcieri.

Eseguito l’ordine, lo credettero morto ma la notte, Irene una cristiana di Roma venuta per dargli sepoltura, lo trovò vivo, lo fece portare in sua casa, dove in breve guarì.

Nonostante gli fosse suggerito di scappare, Sebastiano si recò sulla gradinata dell’imperatore dove al passaggio di Diocleziano, gli disse: “Sire, voi siete ingannato dai vostri cortigiani, i quali disonorano il vostro nome e oltraggiano la giustizia spingendovi a perseguitare i cristiani“.  Diocleziano si stupì di vederlo vivo, e temette non fosse stato eseguito il suo ordine. Ma Sebastiano scoprì il petto, mostrò le cicatrici delle frecce e gli disse che fu Gesù a salvarlo.

Sebastiano, quindi, fu condotto nell’ippodromo, e uccidesse a colpi di dava. Dopo di che fu gettato in una cloaca. Era l’anno 288.