CATANIA – Avrebbe fatto registrare un falso testamento olografo per entrare in possesso di una casa che doveva essere poi venduta alla moglie di un notaio, che era proprietaria dell’appartamento confinante.
Questa è l’accusa contestata a Rosaria Coco, 51 anni, condannata a due anni di reclusione per falso dal Gip di Catania, Giuliana Sammartino. La prima udienza del processo è stata fissata per il prossimo 21 aprile.
Il Gip Sammartino ha dichiarato la falsità del testamento olografo, ordinandone la confisca e la distruzione con una ordinanza di pagamento di una provvisionale di 5.000 euro alla parte civile, l’erede legittimo della proprietaria dell’immobile Consuelo Carrubba.
Agli atti del processo la perizia grafica che ha stabilito la falsità del lascito, registrato da un notaio estraneo alla vicenda, e le testimonianze di un lontano cugino e di un’amica e convivente della proprietaria della casa che hanno sostenuto che Agata Carrubba non conosceva Rosaria Coco e non era in grado, per le condizioni di salute, di redigere un testamento olografo.