Reati ambientali, CODACONS parte civile contro il MUOS

Reati ambientali, CODACONS parte civile contro il MUOS

CALTAGIRONE – Il CODACONS, rappresentato da Francesco Tanasi segretario nazionale Codacons e assistito dall’avvocato Carmelo Sardella, è stato ammesso stamattina come parte civile nel processo al Tribunale di Caltagirone a carico di un dirigente della Regione Siciliana e di sei imprenditori accusati di abusivismo edilizio e violazione della legge ambientale per la costruzione a Niscemi del MUOS, il sistema di telecomunicazione militare Usa. Oltre al CODACONS sono state ammesse altre 10 parti civili, tra le quali anche la Regione.

Il processo è stato aggiornato al 12 gennaio 2017.

Gli imputati sono l’ex dirigente dell’assessorato regionale Territorio e ambiente Giovanni Arnone, il presidente della “Gemmo SpaMauro Gemmo, e Adriana Parisi, responsabile della “Lageco“, la società che ha costituito l’Ati ‘Team Muos Niscemi’ vincitrice della gara del 26 aprile 2007.

Gli altri imputati sono il direttore dei lavori Giuseppe Leonardi e i titolari di tre imprese che hanno lavorato in subappalto: Concetta Valenti della “Calcestruzzi Piazza Srl“, Carmelo Puglisi, della “Pb Costruzioni” e Maria Rita Condorelli, della “Cr Impianti srl“.

Secondo l’accusa, sostenuta dal procuratore di Caltagirone, Giuseppe Verzeragli imputati avrebbero realizzato l’impianto “senza la prescritta autorizzazione, assunta legittimamente o in difformità da essa“, ed avrebbero “eseguito e facevano eseguire i lavori per la realizzazione del MUOS, insistenti su beni paesaggistici, all’interno della riserva orientata denominata Sughereta di Niscemi, in zona A, di inedificabilità assoluta, in un sito di interesse comunitario“.