Giornata di passione per i lavoratori Myrmex prossimi al licenziamento

Giornata di passione per i lavoratori Myrmex prossimi al licenziamento

CATANIA – I volti tirati, di chi ha trascorso una notte insonne. Aspettano in strada, senza cartelli nè striscioni, di essere ricevuti all’Ufficio provinciale del lavoro. In via Coviello, clima di dolore e amarezza. I 69 ricercatori del laboratorio di eccellenza della Myrmex, come regalo di Natale, quest’anno, riceveranno le lettere di licenziamento. L’azienda, come confermano stamattina i sindacalisti della Cgil, Uil e Cisal, ha avviato la procedure di mobilità.“Una grande sconfitta per il territorio. Noi diciamo no a questi licenziamenti – dice Margherita Patti, segretario confederale Cgil – Troviamo soluzioni alternative. Sediamoci attorno ad un tavolo con tutti gli artefici di questa cessione di ramo d’azienda. Ci rivolgiamo alla Phizer alla quale chiediamo di riassumere i suoi ex dipendenti. Ma ci rivolgiamo anche alla Regione Siciliana e al Comune di Catania”. E aggiunge Patti: “ Se è il caso arriveremo al Ministero delle attività produttive. Pronti ad andare avanti per salvare il laboratorio di tossicologia. Dobbiamo creare le condizione affinché il centro venga comprato e rilanciato”. E la chiusura della Myrmex per gli ex lavoratori, in cassa integrazione a zero ore dallo scorso febbraio, rappresenta la fine della ricerca a Catania. “Parliamo di un centro che ha contribuito – ci dice uno dei ricercatori – alla ricerca pre clinica in tutto il mondo. Da Roma in giù una struttura come la Myrmex non si trova, sia per le attrezzature che per il personale altamente qualificato. Portavamo avanti studi di tossicologia. I progetti c’erano. Il mondo della ricerca va avanti, non si può fermare. Eppure per tre anni il centro è stato inattivo”.

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E stamattina sotto la Prefettura è andata in scena una nuova protesta sindacale. A scendere in strada la Cgil stavolta contro i nuovi criteri d’accesso alla mobilità in deroga. In tempi di crisi e disoccupazione in forte aumento, ad essere messa in discussione anche l’identità che garantisce ai lavoratori licenziati un reddito sostitutivo alla retribuzione. “A Catania – ha affermato Giuseppe Oliva, responsabile dipartimento Mercato del lavoro Cgil – sono circa 900 i lavoratori che aspettano ancora di avere decretata la mobilità in deroga. Servirebbero 29 milioni di euro per finanziare gli ammortizzatori sociali in deroga e altri 10 milioni per la cassa integrazione in deroga”. Una situazione drammatica per chi non ha più un lavoro e si ritrova senza avere un sostegno economico a fine mese. “Chiediamo – continua Oliva – che venga utilizzato l’accordo quadro regionale, e che il decreto del 1 agosto non venga utilizzato. Comprendiamo la difficoltà del Ministero del lavoro di reperire le somme ma una soluzione potrebbe essere quella di utilizzare quelle che l’unione europea ha gia previsto per la nostra regione coi progetti per l’occupazione, Fap e Por”.