Dalla vendita di carne scaduta alla cocaina nelle mutande: i controlli dei carabinieri a Catania e provincia

Dalla vendita di carne scaduta alla cocaina nelle mutande: i controlli dei carabinieri a Catania e provincia

CATANIA – Nel quadro delle decisioni adottate dal Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, il Comando Provinciale dei Carabinieri di Catania ha intensificato notevolmente, nell’ultimo quadrimestre, i servizi straordinari e coordinati a largo raggio. Ciò è stato reso possibile grazie al potenziamento delle squadre della Compagnia d’Intervento Operativo (C.I.O.) del 12° Reggimento Carabinieri “Sicilia”. Tali azioni preventive mirano a contrastare l’ampia diffusione dell’illegalità sia nel centro urbano che nella provincia, nonché a aumentare la percezione di sicurezza dei cittadini attraverso una presenza capillare di pattuglie sul territorio con efficaci funzioni di contrasto.

Preparati con carne scaduta in un discount

I carabinieri della Compagnia di Catania Piazza Dante, insieme al personale del Nucleo Antisofisticazione e Sanità (Nas) e con la collaborazione dei militari della Compagnia d’Intervento Operativo, hanno effettuato una serie di controlli volti a contrastare le violazioni igienico-sanitarie nei supermercati della città. Durante tali controlli, è stata denunciata una persona di 57 anni di Paternò per tentata frode in commercio. In particolare, i militari sono intervenuti in un discount che dispone di un reparto per la preparazione di pietanze già cotte, destinate al consumo a domicilio da parte dei clienti. Durante l’ispezione negli spazi dietro al negozio, i carabinieri hanno scoperto che la carne utilizzata per i preparati era scaduta da alcuni giorni. In altre parole, i prodotti in vendita, destinati al consumo umano, erano stati cucinati con carne deteriorata. Quasi 2 kg di carne sono stati sequestrati e il titolare della ditta di produzione di carne che forniva il supermercato, nonché responsabile del reparto, è stato denunciato penalmente per tentata frode in commercio.

I controlli nel quartiere San Cristoforo

I carabinieri hanno anche effettuato attività di verifica del rispetto delle prescrizioni imposte ai soggetti sottoposti agli arresti domiciliari nel quartiere “San Cristoforo”. Durante i controlli, è stata riscontrata la presenza di tutti i 20 soggetti sottoposti a controllo nelle rispettive abitazioni.

Infine, sono stati effettuati controlli sulla circolazione stradale al fine di contrastare le condotte di guida che possono mettere a rischio la sicurezza pubblica. Su un totale di 48 persone e 15 veicoli controllati, sono state comminate sanzioni a 6 persone e un’auto è stata sequestrata a causa di mancanza di copertura assicurativa, mancata revisione periodica, circolazione senza casco e circolazione di motoveicoli con bambini di età inferiore ai 5 anni. Inoltre, un uomo di 49 anni di Catania è stato denunciato perché, per la seconda volta in due anni, è stato sorpreso alla guida senza patente, non avendola mai ottenuta.

Fermato un uomo con cocaina nelle mutande

Nel corso di un controllo stradale lungo la SS 417, nell’ambito delle attività di vigilanza per il rispetto del codice della strada, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Palagonia hanno arrestato un uomo di 42 anni proveniente da Licata, colto in flagrante per detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio.

Verso le 22:00, l’equipaggio della gazzella ha notato un momento di esitazione nell’andatura di un’autovettura Fiat Bravo, che stava transitando in direzione di Gela. Questo comportamento ha insospettito i militari, i quali hanno immediatamente intimato l’alt al conducente. Il comportamento agitato del 42enne, accompagnato da un passeggero di 20 anni, ha ulteriormente sollevato i sospetti dei Carabinieri, che avevano notato un rigonfiamento insolito nella zona inguinale dell’uomo. Successivamente, durante la perquisizione, è emerso che l’uomo aveva occultato una confezione sottovuoto contenente 55 grammi di cocaina in pietra all’interno della sua biancheria intima.

L’uomo è stato immediatamente posto agli arresti domiciliari presso l’abitazione di sua madre a Catania, in attesa della successiva udienza, durante la quale l’autorità giudiziaria ha convalidato l’arresto e ha disposto la sua permanenza agli arresti domiciliari.