CATANIA – “Massima solidarietà al collega per quanto a lui accaduto nel corso dell’udienza del 25 luglio“, si legge nella pagina Facebook della Camera penale “Serafino Famà” di Catania. Un avvocato penalista è fuggito di casa con il figlio minore, a causa di un incendio che è avvenuto nella zona in cui abitava. L’uomo ha chiesto ad un collega che era in aula di segnalare al Tribunale, davanti al quale era prevista un’udienza, la sua assenza per il rogo e che non poteva assistere l’Imputato ma il giudice ha rigettato l’istanza ritenendola “non documentata e non attestante un impedimento assoluto“.
L’intervento del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati del capoluogo etneo
“Oltre ad apparire surreale, esprime tutta la sua gravità in ognuno degli aspetti in cui la si consideri“, si legge in una nota firmata dal presidente Antonino Guido Distefano e dal consigliere Santi Pierpaolo Giacona del Consiglio dell‘Ordine degli Avvocati del capoluogo Etneo, riferendosi alla vicenda.
“Appare raccapricciante la superficialità con la quale è stata sottovalutata una circostanza drammatica che coinvolgeva l’incolumità personale di un avvocato e ancora prima, di un uomo e della sua famiglia. Indigna poi, non solo il Coa, ma l’intera classe forense, la manifesta mortificazione del diritto di difesa consumatori con il provvedimento in questione“.
Solidarietà al penalista
Per il Coa di Catania, che esprime solidarietà al collega “colpito da un drammatico evento e penalizzato da un provvedimento abnorme e ingiusto. L’istanza di rinvio riassumeva tutti gli elementi della forza maggiore e, come ovvio, non documentabile perché riguardava un avvenimento che si stava svolgendo in quel momento“, conclude la nota.
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