CATANIA – Dieci candeline per l’Etna, che proprio oggi festeggia il suo “compleanno”. Era il 21 giugno del 2013, infatti, quando il Vulcano catanese è entrato a far parte della World Heritage List, inserito dall’Unesco tra i Patrimoni Mondiali dell’Umanità.
Etna Patrimonio Mondiale dell’Umanità
Il Comitato del Patrimonio Mondiale, riunito in quella data a Phnom Penh, ha emesso il suo verdetto, con un consenso assolutamente pieno ed entusiasta.
Nel 2013 l’Etna diventa finalmente Patrimonio dell’Umanità. Si realizza così un ambizioso progetto nato vent’anni prima. ‘A Muntagna, come la chiamano affettuosamente i catanesi, è il quarto sito naturale italiano (dopo le Dolomiti, le Isole Eolie e il Monte San Giorgio) a fregiarsi dello straordinario riconoscimento.
La motivazione
L’iscrizione è stata stabilita in base al Criterio VIII tra i dieci indicati nelle Linee Guida operative per l’attuazione della Convenzione del Patrimonio Mondiale.
Il sito deve “costituire una testimonianza straordinaria dei principali periodi dell’evoluzione della terra, comprese testimonianze di vita, di processi geologici in atto nello sviluppo delle caratteristiche fisiche della superficie terrestre o di caratteristiche geomorfiche o fisiografiche significative”.
Per quanto riguarda l’Etna, questa è la motivazione: “È uno dei più attivi vulcani iconici del mondo e uno straordinario esempio di processi geologici continui e formazioni vulcaniche. Lo stratovulcano è caratterizzato dalla quasi continua attività eruttiva dai crateri del suo vertice e abbastanza frequenti eruzioni e colate laviche dai crateri e fessure sui suoi fianchi“.
E ancora: “Questa eccezionale attività vulcanica è stata documentata da esseri umani per almeno 2700 anni ed è una delle più lunghe registrazioni documentate al mondo di vulcanismo storico“.
Inoltre: “Il vario e accessibile assemblaggio di caratteristiche vulcaniche come la vetta dei crateri, i coni di cenere, le colate di lava, le grotte laviche e la depressione della Valle del Bove hanno reso il Monte Etna una destinazione privilegiata per la ricerca e l’educazione“.
“Oggi l’Etna è uno dei vulcani più studiati e monitorati al mondo e riveste un’importanza scientifica e culturale globale, per la vulcanologia, la geofisica e altre discipline di scienze della terra. La notorietà, l’importanza scientifica e culturale e il valore educativo sono di importanza globale”, si conclude.
Più di un vulcano
Secondo il mito l’attività di ceneri ed eruzioni laviche del vulcano sarebbero il “respiro” infuocato del gigante Encelado, sconfitto da Atena e intrappolato per l’eternità in una prigione sotterranea sotto il Monte Etna, e i terremoti sarebbero causati dal suo rigirarsi tra le catene.
Ma per i Catanesi non è “soltanto” un Vulcano, ma molto di più. È emozione ed appartenenza. Esiste un legame profondo che va oltre ogni cosa ed è difficile da spiegare a parole.
Gli abitanti si sentono quasi “protetti“, nonostante la pericolosità dell’area, i rischi sismici e quant’altro. Una presenza che dall’alto domina la città, la contraddistingue e, ogni tanto, ricorda la sua presenza e si fa sentire.
Auguri, quindi, a “Mamma Etna“.
Foto della fotografa Deborah Longo (@deborah_longo_)