CATANIA – Le segnalazioni di cittadini amanti del mare e dell’ambiente sono state di aiuto per i militari specializzati del 3° nucleo subacqueo della Guardia Costiera di Catania, che in questi giorni sono intervenuti per rimuovere dal fondale dell’Area Marina Protetta “Isole Ciclopi” stralci di reti da posta per complessivi 200 metri.
L’attività, preventivamente concordata con l’ente gestore della zona naturale di mare tutelata, è stata coordinata dal Reparto Operativo della Direzione Marittima della Sicilia orientate, con l’impiego dei mezzi navali della Guardia Costiera di Catania, per il supporto logistico ai sommozzatori impegnati nelle operazioni di recupero delle reti.
La scelta mirata di operare con condizioni del mare ottimali e con le luci delle prime ore del giorno hanno facilitato l’immersione dei subacquei della Guardia Costiera, scesi in profondità per rimuovere dal fondale roccioso il difficile intreccio di reti, che minacciava l’intero ecosistema marino dell’Area Marina Protetta. L’intervento è durato complessivamente circa 3 ore, tra messa in sicurezza, attività in immersione e recupero in superficie delle reti. La rete recuperata è stata depositata sulla banchina del porto di Acitrezza, nel Catanese, per il successivo smaltimento a cura del Comune di Aci Castello.
Le reti fantasma rappresentano un’emergenza ambientale, non solo perché disperdono nell’habitat marino le micro-particelle sintetiche delle quali sono composte, ma anche perché costituiscono delle vere e proprie trappole mortali, nelle quali rimangono imprigionati molti pesci, tra cui specie ittiche protette. Inoltre, queste reti costituiscono un pericolo concreto per la sicurezza di chi, a qualunque titolo, pratica attività subacquea.
La rimozione delle reti da pesca disperse sui fondali marini lungo tutto il territorio nazionale rientra tra le attività che le capitanerie di Porto – Guardia costiera, svolgono ex lege con funzioni di vigilanza specialistica nelle aeree marine protette per la verifica del rispetto delle prescrizioni di tutela ambientale, in regime di dipendenza funzionale dal Ministero della Transizione Ecologica.