AGRIGENTO – Negli scorsi mesi è emerso che la presunta vittima Silvana Sfortuna, la 50enne sfregiata con l’acido a Palma di Montechiaro, in realtà era carnefice: sarebbe stata lei ad aver aggredito il marito con l’acido, simulando l’aggressione ai suoi danni. Il Pm di Agrigento, Maria Barbara Grazia Cifalinò, ha chiesto 9 anni e 4 mesi di reclusione per la calunniatrice.
L’aggressione con l’acido
Le accuse alla donna sono calunnia e lesioni aggravate con sfregio permanente. L’aggressione risale allo scorso 5 dicembre. La donna si era stata accolta in una struttura protetta dal momento che aveva raccontato di aver subito violenze e maltrattamenti insieme alla figlia.
Si sarebbe allontanata dalla casa per raccogliere effetti personali, sostenendo di essere stata attaccata dal marito in quell’occasione. La versione della donna, ora messa in dubbio dalle indagini, aveva portato al suo ricovero con una prognosi di 20 giorni.
Secondo la versione della 50enne, il marito avrebbe comprato una bottiglietta di acido e le avrebbe lanciato contro il contenuto.
La sentenza
Il 48enne, vittima della donna, rimasto per settimane in ospedale in gravissime condizioni e che ha riportato ustioni in tutto il corpo, si è costituito parte civile con l’assistenza dell’avvocato Calogero Sferrazza; questa mattina era presente in aula.
L’uomo è stato ricoverato per mesi al centro grandi ustioni dell’ospedale Cannizzaro di Catania. Si è da subito sostenendo di non avere neppure toccato la bottiglietta che conteneva l’acido.
Dopo la requisitoria ci sono state le arringhe di parte civile e della difesa dell’imputata. Il legale della donna, Giuseppe Vinciguerra, ha chiesto al giudice Giuseppe Miceli di riconoscerle l’attenuante della provocazione.
La donna, sentita in aula, ha detto di averlo aggredito perché voleva punire i suoi atteggiamenti molesti nei suoi confronti e della figlia. Il 7 ottobre sarà emessa la sentenza.
Fonte foto Ministero della Giustizia