L’emergenza abitativa a Catania e la voce silenziosa dei senzatetto

L’emergenza abitativa a Catania e la voce silenziosa dei senzatetto

CATANIA – La città di Catania si veste di solitudine, diffidenza e un briciolo di speranza nelle ore del giorno e soprattutto della notte. L’emergenza abitativa dovrebbe diventare una priorità per l’amministrazione, invece, sono tante le persone e le famiglie che hanno necessità di un alloggio ma a cui il diritto ad unabitazione non viene garantito.

Una mano ai senzatetto viene tesa dalle associazioni presenti nel territorio con coperte, vestiti e pasti caldi. Sono tanti luoghi anche nel centro città, in cui le persone che lavorano e guadagnano poco, che hanno perso tutto o non hanno mai avuto nulla, cercano rifugio.

Il racconto di un senzatetto

 

Le condizioni dei senzatetto in Sicilia

In Sicilia, secondo le statistiche dell’Istat, si stima che circa 4mila individui vivano senza dimora fissa o siano senzatetto. La maggior parte di queste persone si trova nella provincia di Trapani e Catania, dove sono stati registrati rispettivamente 951 e 935 individui.

Questi dati mettono in luce la difficile situazione delle persone senza dimora, evidenziando come la loro esistenza sia spesso determinata da una combinazione di scelte personali e fortuna.

Senzatetto Catania

L’intervista alla Segretaria Regionale SUNIA

Ai nostri microfoni è intervenuta Giusi Milazzo, Segretaria Regionale del SUNIA, che ha dichiarato: “La situazione coinvolge anche lavoratori a basso reddito, incapaci di affrontare l’affitto nel settore privato, evidenziando una mancanza di consapevolezza e azione da parte delle autorità locali“. Di seguito, l’intervista video completa.

 

Dare voce a chi non ha voce

Senzatetto Catania

Tra le luci e le ombre che dipingono il tessuto sociale di Catania, emerge la voce di Salvo Pappalardo vicedirettore della Caritas diocesana: “La Caritas, negli ultimi anni, sta cercando di rivalutare le azioni e gli obiettivi, poiché le vere povertà sono quelle invisibili. Il compito specifico e primario della Caritas Diocesana non è quello di intervenire sulle povertà visibili dichiarate dalle persone, poiché a quelle riusciamo comunque a dare delle risposte, ma sono le povertà invisibili dove i veri poveri si vergognano a venire in Caritas diocesana. Quindi, il nostro compito è di intercettare le nuove povertà.

Il problema delle persone senza dimora è molto ampio e faticoso – continua il vicedirettore -, poiché molti di loro vivono ai margini e hanno perso ogni forma di speranza. Il compito della Chiesa, della Caritas e del Terzo settore è quello di dare voce a chi non ha voce. Il periodo storico in cui viviamo non è dei migliori. Ricordiamo che, purtroppo, dal 2018 il Comune di Catania vive il dissesto finanziario, anche se la collaborazione è molto attiva sia con i servizi sociali sia con il governo locale.

Catania di per sé vive un periodo molto drammatico perché c’è un aumento di criminalità organizzata e di lavoro irregolare, motivo per cui cerchiamo continuamente di promuovere la giustizia sociale e dare dignità alle persone con forme contrattuali consone per affrontare la quotidianità“, conclude Pappalardo.