“Figli d’Italia”: il tema dello Ius Soli in ambito sportivo visto nella teoria e nella pratica

“Figli d’Italia”: il tema dello Ius Soli in ambito sportivo visto nella teoria e nella pratica

CATANIA – Ieri pomeriggio al Centro Fieristico “Le Ciminiere” di viale Africa, si è tenuto il convegno “Figli d’Italia“, con annessa la presentazione del libro di Simone GambinoIus sanguinis, ius soli. Il cricket fucina dei nuovi italiani“.

Il tema del convegno e i relatori

Il convegno è stato organizzato con il supporto e la collaborazione della Città Metropolitana di Catania, la sezione regionale siciliana dell’Associazione Italiana Avvocati dello Sport, il movimento laicale Comunità di Sant’Egidio, il Panathlon International di Catania, l’associazione Catania Rossazzurra e la società di atletica leggera Asd Nissolino Sal Catania; i relatori sono stati invece: il dirigente già presidente federale della Fcri (Federazione Cricket Italiana) ed anche nella fattispecie autore del libro Simone Gambino, il vicecoordinatore regionale dell’Aias Fabrizio Carbone, il presidente della Comunità di Sant’Egidio di Catania Emiliano Abramo, il presidente della società Asd Nissolino Sal Catania in passato anche presidente provinciale per Catania della Fidal Giuseppe Sciuto, il presidente di Catania Rossazzurra Enzo Ingrassia e infine come moderatore il presidente del Panathlon di Catania Marcello Maugeri.

Da sinistra a destra: Lamin Jammeh, Giuseppe Sciuto, Enzo Ingrassia

Argomento cardine della conferenza, il tema dello Ius soli e Ius sanguinis nel mondo dello sport (tematica già anche in altri settori della società argomento di dibattito ampio negli ultimi anni), nello specifico Gambino racconta le sue esperienze con il contesto del cricket e hockey sul prato, dove ad esempio sono presenti moltissimi partecipanti di origine singalese, piuttosto che altri esempi fatti da altri relatori, sia di natura prettamente giuridica, che ambientale e sociale. Momento cruciale del dibattito è stato quando è stato fatto intervenire l’alteta gambiano ma “catanese d’adozione” Lamin Jammeh, che ha raccontato interamente la sua storia dalla partenza dalla Gambia, l’arrivo in Libia, la partenza via mare, l’arrivo in Sicilia e la “graduale consacrazione” come atleta, ma ancor prima come cittadino nella vita di tutti i giorni.

Le parole del presidente dell’Asd Nissolino Sal Catania Giuseppe Sciuto

Il presidente Sciuto, fra l’altro anche dirigente societario proprio per Lamin Jammeh, che egli stesso ha ritenuto “suo mentore“, ha commentato così l’intervento del suo tesserato dentro il dibattito:

Lamin ha raccontato a noi la sua situazione “intermedia” fra Gambia ed Italia, raccontandoci le difficoltà presenti lì, con un solo campo presente in tutta la nazione ed addirittura sotto cantieri, e a causa di queste situazioni, i talenti di questo paese sono dispersi nel mondo e cercano “casa” altrove, molti dei quali in Italia stessa, nella speranza ci possa essere margine di miglioramento su queste situazioni“.