Revocati i domiciliari all’imprenditore catanese Paolo Pistone

Revocati i domiciliari all’imprenditore catanese Paolo Pistone

CATANIA – Revocatati gli arresti domiciliari a Paolo Pistone, l’imprenditore catanese di 62 anni della “Dulcedo srl“, sottoposto a indagine agli inizi di luglio scorso per il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale, e difeso dagli avvocati Carmelo Peluso e Luigi Latino.

Paolo Pistone: “Credo nella professionalità dei magistrati catanesi”

Durante il processo dimostrerò che il mio operato all’interno della P.A.S. srl è stato improntato sempre su buona fede, abnegazione e correttezza in tutti gli aspetti della mia attività imprenditoriale.

I dolci di Nonna Vincenza‘ è sempre stato un marchio sinonimo di qualità, rispetto e tradizione, e tornerà a brillare, quando tutto si sistemerà, come prima e più di prima.

Sarà il Tribunale a stabilire se sono colpevole o innocente. In cuor mio sono molto fiducioso e credo nella professionalità dei magistrati catanesi“.

Le indagini della Finanza

Le indagini delle Fiamme Gialle hanno riguardato la società “PAS S.r.l., avente ad oggetto la produzione e commercializzazione di prodotti da forno e dolci con il marchio “I dolci di nonna Vincenza”, dichiarata fallita dal Tribunale etneo nell’aprile 2022.

Paolo Pistone avrebbe distratto dalle casse aziendali liquidità per 419mila euro e, al contempo, si sarebbe adoperato per proseguire le attività di produzione e commercializzazione di prodotti di pasticceria con il marchio “I dolci di Nonna Vincenza attraverso l’affitto, a valori irrisori rispetto al volume d’affari e alla redditività, di quattro rami d’azienda a favore della “Dulcedo S.r.l., società di recente costituzione e amministrata dalla moglie.

Sempre lo scorso luglio era stato disposto anche il sequestro preventivo del compendio aziendale della “Dulcedo S.r.l., con la contestuale nomina di un amministratore giudiziario, nonché delle somme giacenti sui conti correnti e depositi riconducibili all’indagato, sino a concorrenza dell’importo di 419mila euro, quale profitto del reato derivante dalla distrazione delle liquidità aziendali.

In foto l’imprenditore Paolo Pistone