Europa a “zone”, niente test e quarantena per chi possiede il Green Pass Europeo: ecco le proposte della Commissione UE per i viaggi

Europa a “zone”, niente test e quarantena per chi possiede il Green Pass Europeo: ecco le proposte della Commissione UE per i viaggi

EUROPA – Niente quarantena per chi è vaccinato o possiede un test negativo: è questa la proposta della Commissione Europea per aggiornare la raccomandazione del Consiglio europeo sulla circolazione all’interno dei Paesi dell’UE, fortemente limitata nell’ultimo anno a causa dell’emergenza Covid.

La proposta di aggiornamento sembra essere una risposta al netto miglioramento dei dati dell’emergenza sanitaria in molti Paesi dell’Unione Europea, quasi tutti a rischio basso. I positivi diminuiscono (nonostante la preoccupazione per la variante indiana nel Regno Unito e per l’ultima variante scoperta negli scorsi giorni e ancora poco conosciuta dalle autorità sanitarie) e i vaccini aumentano e questo potrebbe presto portare a un nuovo allentamento delle restrizioni ai viaggi.

Si prevede presto, quindi, un possibile stop alla quarantena per certe categorie di viaggiatori. Dal provvedimento, inoltre, dovrebbero essere esentati i minori quando viaggiano con genitori vaccinati o negativi al test.

Si ricorda, per chi dovesse scegliere il test, che la validità è attualmente fissata a 48 ore per i test antigenici rapidi e a 72 ore per i test PCR (o tamponi molecolari). Per quanto riguarda i vaccini, la validità del certificato digitale Covid europeo (il cosiddetto Green Pass” europeo“) inizierà 14 giorni dopo la somministrazione dell’ultima dose (o dell’unica dose, nel caso di Johnson&Johnson). Per alcuni Paesi potrebbe essere presto avanzata l’ipotesi di prevedere lo stop alla quarantena anche per chi è protetto da una singola dose di vaccino.

I guariti dal Covid dovrebbero essere esentati da test e quarantena dopo 180 giorni dal test molecolare risultato positivo.

La Commissione ha proposto anche un aggiornamento dei criteri comuni per individuare le aree di rischio e mantenere un “freno d’emergenza” in caso prevalgano nuove varianti ad alto indice di diffusione o ci siano mutamenti d’interesse comune negli scenari epidemiologici di un Paese europeo. Il sistema “a colori” continuerà con ogni probabilità a rimanere il criterio per definire le zone di rischio in Europa.

Nelle “aree verdi” potrebbe essere possibile accedere senza restrizioni particolari; al contrario, per le zone rosso scuro i viaggi non essenziali saranno sconsigliati o comunque legati a obblighi di test e quarantena.

Immagine di repertorio da Pixabay