Disabili, richieste sì ma nessun calendario per ricevere  vaccino anti-Covid. Appello da Catania: “Sono seriamente preoccupata”

Disabili, richieste sì ma nessun calendario per ricevere vaccino anti-Covid. Appello da Catania: “Sono seriamente preoccupata”

CATANIA – Si discute molto di vaccini Covid, della loro efficacia e della necessità di accelerare i tempi il più possibile. La calendarizzazione è senza dubbio uno dei problemi maggiori delle autorità sanitarie di tutta Italia: chi vaccinare prima, chi dopo?

Con l’inizio delle vaccinazioni contro il Coronavirus per insegnanti, forze armate e over 80 in Sicilia, una domanda sorge spontanea: e i disabili? Si tratta di una categoria estremamente fragile quanto variegata, che ha diritto di ricevere le dosi il prima possibile. Per alcuni di loro potrebbe essere perfino vitale.

Sembra che le documentazioni e le richieste effettuate a gennaio a carico dei diversamente abili, tuttavia, non siano state seguite da una prenotazione e da un calendario preciso per la somministrazione delle dosi.

A segnalare la cosa sono intervenute numerose strutture in tutta la Sicilia (tra queste Villa Angela, a Catania), nonché genitori e caregiver. In quest’ultima categoria c’è anche Rita D’Amico, operatrice socio-sanitaria, che non solo ha lottato contro il Covid ma ogni giorno fa di tutto per proteggere dal contagio il figlio disabile di 38 anni: “Conosco la pericolosità del virus e sono seriamente preoccupata per mio figlio. A causa del lavoro non posso tenerlo sempre a casa, ma senza vaccino non posso proteggerlo. Ha la sindrome di Williams, che causa un deficit di elastina, quindi se prendesse il Coronavirus sarebbe in grave pericolo.

Perché altre categorie meno a rischio dovrebbero venire prima dei disabili? Quando verrà il momento per questa categoria fragile? Cosa è successo dopo le richieste all’Asp, perché l’iter prevede tempi così lunghi? Mancano i vaccini o c’è un progetto già pronto? Sono le domande che Rita D’Amico si pone non solo come professionista a servizio dei diversamente abili, ma anche come genitore che ha come obiettivo primario quello di proteggere il figlio. E assieme a lei tanti altri.

In attesa di una replica dell’Asp o di un calendario ufficiale dalla Regione Siciliana, parlare e fare appelli rimane l’unica possibilità in mano a chi si occupa di persone con gravi patologie.

Immagine di repertorio