Coronavirus Italia, scenario di tipo 3 con Rt di 1,7: avanza l’ipotesi di un lockdown nazionale dal 15 novembre

Coronavirus Italia, scenario di tipo 3 con Rt di 1,7: avanza l’ipotesi di un lockdown nazionale dal 15 novembre

I contagi in Italia continuano a salire vertiginosamente e l’emergenza Coronavirus è sempre più attuale nel Bel Paese. Si iniziano ad ipotizzare nuove manovre per tentare in tutti i modi di frenare questa seconda ondata.

Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, in conferenza stampa ha dichiarato: “L’Italia si colloca al momento in uno scenario di tipo 3 con un Rt di 1,7, con un intervallo di confidenza di 1,5“. Certo è che si tratta di un Rt che “ha mostrato un rallentamento nella sua crescita” ma è bene ricordare che tutte le regioni – nessuna esclusa – sono sopra Rt 1, in alcuni casi intorno a 2 (e anche oltre).

Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità gli fa eco e aggiunge: “L’indice Rt è stabile oggi, c’è stata una decelerazione frutto delle misure restrittive“.

Le 4 regioni verso il rischio alto

Si modifica lentamente anche la suddivisione delle varie regioni nelle 3 aree di rischio: rossa, arancione e gialla. Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Veneto vanno verso il rischio alto e, secondo Busaferro, è opportuno anticipare le misure più restrittive.

Anche gli ospedali sono in una situazione critica: posti letto occupati, Terapie Intensive stracolme. Una situazione da non sottovalutare. Ancora, l’età mediana dei contagiati è in leggera crescita, lentamente si avvicina verso i 50 anni. L’età over 70 ha un numero crescente di casi e il 50/60% dei positivi sono asintomatici.

Nuovo lockdown nazionale? Si decide il 15 novembre

Dato lo scenario alquanto preoccupante, a distanza di una settimana dall’ultimo Dpcm, avanza l’idea che il 15 novembre potrebbe esserci un lockdown nazionale. Dal Governo, però, comunicano che al momento non c’è nulla di certo sul tavolo e che è tutto in fase di valutazione.

Conte più volte ha detto di voler evitare una chiusura “a tappeto”, che graverebbe non poco sulla situazione italiana sotto più fronti. Per la certezza (o quasi) bisognerà aspettare il 15 novembre (data in cui potrebbe esserci la decisione definitiva) anche in base al numero giornaliero dei contagi. Intanto, fino al 3 dicembre e fino a disposizioni di senso contrario, opera la suddivisione in 3 aree di rischio con possibili slittamenti delle varie regioni da una fascia ad un’altra.

Fonte immagine Altalex