CATANIA – Nei principali partiti – di maggioranza e di opposizione – si vivono fasi tormentate. Il Pd è dilaniato al suo interno dagli scontri per le candidature (come i casi di Agrigento e di Enna) e per l’approvazione della manovra finanziaria.
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Su quest’ultimo punto si è aperta una spaccatura tra l’Ars e l’assessore all’economia Alessandro Baccei che sull’asse Palermo – Roma ha cercato di strappare l’ok del governo nazionale che, però, non si fida del parlamento isolano.
Baccei ha anche bacchettato – a seguito delle dichiarazioni al vetriolo del presidente Ardizzone – l’assemblea regionale: “Se a Palazzo dei Normanni si mettono a fare i maestrini, a cominciare dal presidente Ardizzone, si rischia di complicare tutto. II timore è che le norme che abbiamo approvato in giunta vengano modificate dopo avere ricevuto l’aiuto richiesto”.
A commentare le parole dell’assessore all’economia è il capogruppo di Forza Italia all’Ars che, a margine di una conferenza stampa, ha parlato ai microfoni di NewSicilia.it.
“Baccei molte volte cerca alibi ingiustificati e ingiustificabili – attacca Falcone – per evidenziare la sua incapacità o la deliberata volontà di Roma di non risolvere i problemi. Ma il vero problema è che Crocetta viene ritenuto inaffidabile a Roma”.
Il capogruppo forzista evidenzia anche “la conquista di poltrone del Pd” e le lotte fratricide tra i democratici, citando gli scontri e le punzecchiature tra Crocetta, Faraone e Renzi.
Sulla vicepresidenza dell’Ars – spettante all’opposizione ma “conquistata dal Pd” – Falcone fa chiarezza anche relativamente alle accuse interne di Saverio Romano affermando che si è trattato di “un colpo di mano di una violenza inaudita”.
“Il più votato tra i candidati- chiarisce Falcone – è stato Formica e tutto il centrodestra ha votato il consenso su quel nome e abbiamo esteso la compagine all’Udc, racimolando 27 voti: quindi il centrodestra si è allargato ai moderati ed è una prassi da poter replicare anche negli enti locali per le prossime elezioni amministrative”