Radio Zammù, due lustri nella storia di Catania

Radio Zammù, due lustri nella storia di Catania

CATANIA – Microfono davanti agli occhi, cuffie e adrenalina a mille… ci siamo…“Tre, due, uno… è il nostro momento, siamo on air!”. È la moviola di quegli istanti bellissimi, di quegli attimi in cui il sogno di alcuni ragazzi prendeva vita nell’aula 24 del dipartimento di Scienze Umanistiche di Catania: nasceva, infatti, Radio Zammù

“Buon pomeriggio e benvenuti su Radio Zammùùùù”... da quell’esatto momento sono passati dieci anni. Successi, fatiche, litigi, di tutto un po’ ma “oggi siamo qui a parlarneafferma Barbara Oliveri, una delle speaker e redattrici più promettenti della radio -. La prima volta che ho alzato il cursore del microfono non ho detto una parola: ho riso soltanto, ero felice perché avevo trovato la mia dimensione”.

Un brivido la sfiora mentre scava nei ricordi e nella sua mente riaffiorano le immagini più belle di questi lunghi anni. Da quella prima volta in cui Radio Zammù ha suonato. Tantissimi i ragazzi che sono stati accolti nella grande famiglia. Ognuno con la propria storia, ognuno con un’unica grande passione: fare radio.

“Solo adesso riusciamo a realizzare quanto è importante ciò che abbiamo creato – afferma Alberto Conti, station manager della radio d’ateneo -. Abbiamo portato una ventata di novità in città, influenzando un po’ anche il modo di fare comunicazione di altre realtà catanesi”. 

Prima ai Benedettini, ora in via Umberto. Radio Zammù ha cambiato diverse sedi, ma giovedì tornerà alle origini, proprio in occasione dei festeggiamenti per il suo decimo compleanno. L’ex monastero dei Benedettini, dunque, si vestirà a festa.

“Vogliamo che l’appuntamento di dopodomani sia anche una grande occasione d’incontro tra la radio del nostro ateneo e il suo pubblico – dichiara Mariano Campo, responsabile dell’ufficio comunicazione dell’università di Catania e direttore responsabile di Zammù Multimedia -. Promuoveremo le attività del laboratorio per accogliere giovani che hanno passione e vogliano misurarsi con questo particolare mezzo di comunicazione, il cui fascino resiste al tempo e all’invadente esplosione delle nuove tecnologie”.

Sarà una festa dalle innumerevoli sfumature, dunque. Da una parte il grande traguardo, dall’altra il proseguimento di una tradizione che desidera continuare ad alimentarsi con voci nuove e tutte giovani. 

“Un polo di comunicazione indipendente e onesto nella nostra città, ecco cos’è radio Zammù – incalza Salvo Messina, presidente dell’associazione CataniaLab -. Ci piacerebbe che questa realtà possa essere pensata come un luogo dove raccontare luci e ombre della nostra città”.

Oggi, infatti, Radio Zammù scende in campo pronta al primo, significativo, giro di boa per poi riprendere la corsa, dopo il ricongiungimento con la parte mancante della mela e cioè Radio Lab.

Non molto diversa da quella di Messina, anche l’opinione di Emilia Greco, personaggio storico all’interno dell’emittente radiofonica, oggi speaker a Radio Antenna Uno: “Zammù è di tutti, Zammù è per tutti – sottolinea – lì si provano delle emozioni fortissime ma allo stesso tempo incomprensibili per chi non indossa, almeno una volta nella vita, le cuffie, accende il microfono e dà voce ai propri pensieri”.

Ma c’è anche da dire un’altra cosa: proprio in questa piccola realtà universitaria, che oggi gode di notevole successo, hanno mosso i primi passi nomi di spessore nel panorama radiofonico italiano. Stefania Tringali (M20), Emanuele Brunetto (Radio 105), Emilia Greco, sono solo alcuni esempi. E a loro si aggiunge anche quello di Benedetta Intelisano, seconda al festival delle radio universitarie come miglior voce e al momento impegnata con “Europhonica”: il progetto che porta gli speaker delle radio universitarie al Parlamento di Strasburgo, in concomitanza con le sessioni plenarie, “Radio Zammù è la radio di chi la vive da dentro – conclude Benedetta Intelisano – di chi ci ha lavorato e di chi lo farà: è quel posto dove, credendoci un po’ di più, si realizza anche qualche sogno”.