Il 2020 è stato un anno molto difficile a livello mondiale e la crisi che lo ha succeduto ha toccato diverse sfere sociali della vita di tutti i giorni, da quella economica a quella sanitaria, ma una grande categoria duramente colpita dal Coronavirus è di certo stata quella del mondo dello spettacolo, ad oggi ancora provato dalle difficoltà.
L’anno si è aperto con il successo sul grande schermo di Checco Zalone, che con “Tolo Tolo” ha superato sé stesso raggiungendo un totale di incassi pari a 8 milioni di euro. La vita del grande schermo, però, è stata successivamente spenta in poco tempo.
Quella delle, tv, invece, ha vissuto un cambiamento profondo che è iniziato a febbraio con il Festival di Sanremo, ricordato ad oggi per la sua costellazione di colpi di scena e performance incredibili: tra queste quella indimenticabile di Achille Lauro, che ogni sera ha citato in maniera diversa il mondo dell’arte e della politica attraverso i suoi outfit e con le parole delle sue canzoni, e dalla piccola Tecla – orgoglio di origine siciliana– e la sua splendida e delicata voce che ha stupito i giudici e gli spettatori. A rendere il 70esimo Festival della canzone italiana uno show indimenticabile è certamente stato anche il litigio in diretta tra Morgan e Bugo, che sentitosi insultato e mortificato dal collega ha lasciato il palco durante l’esibizione, un evento mai verificatosi prima d’ora e che ha fatto nascere intorno al Festival una nuova fama, tutta dovuta al web e ai suoi meme.
La Sicilia si è fatta sentire sulle sue diverse note anche grazie a Rosa Falzone, l’Aretha Franklin catanese che a 60 anni ha realizzato il proprio sogno di far sentire la sua voce e che ha conquistato i cuori dei giudici di “All Together Now”. Proprio dallo stesso programma televisivo, poi, una stella nascente del canto firmata Made in Catania ha avuto la possibilità di affermarsi anche a livello mondiale: si tratta dell’ormai celebre Luca Di Stefano, che dal palco di “All Together Now” ha cantato fino in America, dove la sua voce profonda e il suo canto ineguagliabile hanno sconvolto i giudici di America’s got talent.
Il 2020 è stato l’anno del fenomeno mediatico e sociale scatenato da Angela Chianello – in arte Angela da Mondello – nuova figlia Mediaset scoperta durante un’intervista e diventata in poco tempo ricca di fama.
Arrivato il mese di marzo, molte cose sono cambiate all’interno delle case e per le strade, chiusi i teatri e annullati tutti i concerti è nata una grande gara di solidarietà tra gli italiani, sia i più “comuni” che le star dello spettacolo, che dalle proprie case hanno promosso e condiviso l’importanza di restare a casa e di mantenere le distanze dagli altri individui sotto le note di canzoni, di slogan, poi ancora di dirette sui social e ricette da cucinare in casa. Durante la quarantena ogni differenza tra chi vive dietro uno schermo (di qualunque natura esso sia) e chi guarda si è annullata.
Differenza che settimane dopo è stata colmata in parte, quando il piccolo schermo si è riacceso e i programmi televisivi sono ripartiti anche se con un enorme cambiamento alla base: il pubblico in studio, nel 2020, smette di esistere. Un grande colpo nel petto della tv, ora svuotata della sua stessa anima.
Superati gli ostacoli della televisione, le nuove vittime del Coronavirus sono stati gli artisti dei palchi e delle performance dal vivo, ai quali è stato impedito per diverso tempo di rientrare dentro le proprie “case” e di lavorare.
Purtroppo il mondo dell’arte ha vissuto anche molte perdite, tra le più dolorose la città di Catania ricorda lo scenografo e regista Roberto Laganà. A livello nazionale, poi, a segnare maggiormente un anno così complesso e duro anche l’addio agli amatissimi Ezio Bosso, Gigi Proietti e Stefano D’Orazio. In tutto il Mondo, poi, ad aver lasciato un’ultima firma indelebile sono stati la giovanissima Naya Rivera, morta nel tentativo di salvare il figlio dall’annegamento, Sean Connery e Iam Holm, il Bilbo Baggings de “Il signore degli anelli”. Proprio in quest’anno, poi, anche il ricordo nel 40esimo anniversario della morte di John Lennon.
Un anno certamente difficile, un anno che nessuno avrebbe mai immaginato sarebbe stato così duro e “cattivo”, che ha tolto molto a molti e che – forse – non mancherà quasi a nessuno. La speranza è che il 2021 possa rappresentare l’anno della rinascita dello spettacolo, dei palchi pieni e delle platee in festa, dei sipari aperti e le luci accese, dei concerti fino a notte fonda, della gioia di scoprire e di vivere ogni splendido momento nel segno dell’arte e della cultura in compagnia delle persone amate.
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