TRAPANI – Venerdì 26 marzo personale dell’Aliquota Polizia di Stato della Sezione di Polizia giudiziaria della Procura della Repubblica a cura del Tribunale di Trapani ha arrestato C.G., noto truffatore seriale, colto nella flagranza del delitto di truffa ai danni di un esercente commerciale trapanese.
C.G., spacciatosi per un appartenente alla Guardia di Finanza, si era offerto di aiutare la vittima nel disbrigo pratiche relative a una procedura esecutiva pendente presso il Tribunale di Trapani a carico di quest’ultimo, incassando dal malcapitato la somma di 430 euro per presunti “diritti di cancelleria.”
Il truffatore, a conoscenza della situazione patrimoniale debitoria in cui versava la vittima, ha instaurato con la figlia di questi un rapporto confidenziale tale da far credere a lei e a tutti i componenti del nucleo familiare della “buona fede” del suo operato.
Il commerciante avendo appreso dalla figlia che C.G. si era rifiutato in più occasioni di esibire il distintivo di riconoscimento, mostrandosi offeso della mancanza di fiducia, aveva cominciato a sospettare un raggiro e si era dunque recato negli uffici della Procura per riferire l’accaduto.
Dagli accertamenti immediatamente svolti sulla base delle indicazioni ricevute dal denunciante, il personale dell’Aliquota Polizia di Stato della Sezione di Polizia giudiziaria riusciva a identificare l’uomo presentatosi come Thomas e, organizzato un ulteriore incontro tra i protagonisti, al fine della consegna di una ulteriore somma di denaro (due banconote da 50 euro precedentemente “segnate” per il riconoscimento), ha arrestato il finto finanziere immediatamente dopo che quest’ultimo ha intascato il contante.
C.G., già gravato da numerosissimi precedenti penali, soprattutto specifici, riportati in tutto il territorio nazionale, tratto a giudizio con il rito direttissimo nella giornata di sabato (successiva al suo arresto), è stato posto agli arresti domiciliari.
Il giudizio che si definiva nelle forme del rito abbreviato in seguito alla richiesta dell’imputato, si è concluso con la condanna del truffatore alla pena di 10 mesi di reclusione e mille euro di multa, nonché al pagamento delle spese processuali.
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