Pescatori siciliani sequestrati in Libia, arrivo previsto per domani alle 8\10: “Non dovevamo guardarli negli occhi”

Pescatori siciliani sequestrati in Libia, arrivo previsto per domani alle 8\10: “Non dovevamo guardarli negli occhi”

MAZARA DEL VALLO – L’incubo dei 18 pescatori di Mazara del Vallo (Trapani), sequestrati a Bengasi in Libia da settembre è finito. La flotta delle barche Medinea e Antartide ha lasciato il porto libico nella notte tra il 17 e il 18 dicembre scorsi. Secondo quanto si apprende dall’Ansa, le imbarcazioni con a bordo i marinai arriveranno domattina, tra le 8 e le 10. Nella giornata del 17 dicembre, Conte e Di Maio si sono recati a Bengasi proprio per assistere alla liberazione dei pescherecci.

L’equipaggio era sequestrato in Libia da ben tre mesi, esattamente da settembre. La situazione era sin da subito entrata nelle mani dell’Unità di Crisi. Nel corso dei mesi, tra l’apprensione dei familiari e l’incertezza sulle condizioni dei connazionali bloccati in Libia, sono intervenuti i più altri rappresentanti delle istituzioni. Da Di Maio al Governatore Nello Musumeci, i quali si sono destreggiati tra la pandemia e la situazione dei pescatori.

I marinai, secondo quanto detto dal presidente della Commissione Affari Esteri di Tobruk, Yusuf Al-Agouri, sarebbero stati sorpresi a pescare in acque facenti parte di un’area economica esclusiva della Libia, violando così le leggi del Paese nordafricano. Per questo avrebbero rischiato di essere processati. Dopo la liberazione, però, è arrivato lo sfogo. “I nostri carcerieri – ha detto  il comandante del peschereccio Medinea, Pietro Marrone, in un collegamento via radio trasmesso da Rainews 24 – non volevano che li guardassimo negli occhi, altrimenti ci avrebbero infilato la testa nel bidet“.