Extrasistolia: è sempre sintomo di malattia cardiaca?

Extrasistolia: è sempre sintomo di malattia cardiaca?

Corrado-Tamburino

Il ritmo cardiaco normale è caratterizzato da un regolare intervallo tra i battiti. Un battito prematuro che avviene prima del previsto battito normale, e che altera quindi la regolarità del ritmo cardiaco, viene definito extrasistole.

Tale battito prematuro insorge da qualunque punto del cuore, localizzato negli atri o nei ventricoli. Nel primo caso l’extrasistole si definisce atriale o sopraventricolare, mentre nel secondo caso, si ha un’extrasistole ventricolare.

Le extrasistoli possono avere diverse cause sottostanti sia cardiache che non cardiache, e possono essere dovute a patologie strutturali o ad alterazioni funzionali.

Tra le più frequenti delle cause funzionali, si annovera l’alterazione della funzione tiroidea. Nella maggior parte dei casi, le extrasistoli sono benigne, e non sono segno di patologie di base, soprattutto quelle sopraventricolari e nei soggetti giovani. Per chi soffre di extrasistolia, è doveroso eseguire uno screening cardiovascolare appropriato per escludere sottostanti patologie di rilevanza. Una volta escluse tali patologie, le extrasistoli di per sé, non vanno considerate una patologia e non rimane altro che controllare l’eventuale sintomatologia associata, se non tollerata.

Per fortuna, nella maggior parte dei casi oltre ad essere benigne sono anche silenti. Pertanto un battito in più, non è detto che sia un problema in più.

Con la collaborazione della dott.ssa Piera Capranzano