Donna statunitense in punto di morte per Covid-19 chiede aiuto ad Alexa, assistenze vocale di Amazon

Donna statunitense in punto di morte per Covid-19 chiede aiuto ad Alexa, assistenze vocale di Amazon

Alexa sto male, come posso chiedere aiuto?“, queste le ultime parole che Lou Ann Dagen, una donna statunitense di 66 anni vittima del Coronavirus negli Stati Uniti, ha rivolto all’assistente vocale di Amazon che teneva in camera prima di essere ricoverata e morire pochi giorni dopo in ospedale.

La donna viveva in Michigan, anni fa era stata colpita da un ictus e, ai tempi, l’assistente vocale di Amazon l’aveva aiutata tantissimo, rianimando il suo interesse per la musica e per i giochi, diventando la sua maggiore fonte di intrattenimento. Tramite l’Eco Show di Amazon, era inoltre agevolata nel chiamare i suoi parenti mentre era ferma a letto nella casa di riposo in cui viveva dopo la malattia.

È stata la sorella della vittima, Penny Dagen, che ha provveduto a raccontare di aver ritrovato nel dispositivo digitale le registrazioni della voce della sessantaseienne. Era stata proprio Penny a regalare alla sorella l’assistente virtuale che le teneva costantemente in contatto durante i pasti e le faccende quotidiane.

Essa ha scoperto le registrazioni vocali della sorella, che supplicava Alexa di intervenire mentre la sua salute peggiorava, due giorni dopo la morte della 66enne.

Alexa, provo dolore. Devo trovare il modo per attenuarlo”, diceva la donna in una registrazione e poi ancora: “Alexa, sto soffrendo“, “A chi posso chiedere aiuto? Come arrivo alla polizia?”.

Una dirigente della casa di cura ha affermato che la struttura ha preso le misure appropriate e che le condizioni di Lou Ann Dagen si sono aggravate rapidamente da essere inviata immediatamente all’ospedale dove, poi, è morta.

Immagine di repertorio