Chi non ha mai sentito parlare dei famosi piatti della nostra tradizione?
Non nascondiamoci dietro a un dito, la reputazione della carbonara, della norma e della pasta alla puttanesca ci precedono ovunque, anche oltreoceano.
Nonostante le varie diatribe, tutti in un modo o nell’altro, abbiamo ben chiara l’idea di come sia fatta una pasta alla carbonara ma, siamo sicuri di conoscerne le origini?
Quante volte capita di soffermarci sulla storia dei piatti che hanno segnato grandi riconoscimenti da parte di tutto il mondo culinario?
Probabilmente poche, per questo oggi andremo alla scoperta della storia e delle curiosità che si nascondono dietro alcuni dei nostri piatti più celebri.
Pasta alla carbonara: da dove nasce e qual è la sua storia
E se ti dicessimo che la prima ricetta della carbonara non è italiana?
Le prime associazioni tra uovo e pasta sono di sicuro attribuibili alla nostra tradizione ma la ricetta della pasta alla carbonara viene da molto lontano, dagli Stati Uniti.
Se infatti ne “Il cuoco galante” di Vincenzo Corrado e nella “Cucina teorica-pratica” di Ippolito Cavalcanti si parla dell’uovo come ingrediente da utilizzare per addensare la pasta, è nel testo “An extraordinary guide to what’s cooking on Chicago’s Near North Side” di Patricia Bronté che viene scritta la prima ricetta di carbonara.
Questa attestazione risale al 1952 e dobbiamo aspettare ancora qualche anno, più precisamente il 1954, per avere la prima apparizione della ricetta su una rivista italiana.
Non bisogna pensare che queste ricette parlino della carbonara così come la conosciamo oggi; all’inizio la carbonara prevedeva infatti l’utilizzo di spaghetti, uovo, pancetta, gruviera e aglio.
Il piatto, così come lo mangiamo oggi, viene definito soltanto negli anni ‘90; sino agli anni ‘80 infatti la ricetta ha subito numerosi cambiamenti. Pensate che è possibile trovare ricette di pasta alla carbonara, precedenti agli anni ‘90, che includono panna, vino, cipolla, prezzemolo, peperone, pepe e peperoncino.
Se a questo punto siete curiosi di sapere qual è la ricetta corretta della pasta alla carbonara potete leggerla direttamente su Tastelist.
Spaghetti alla puttanesca, da dove nasce il loro nome?
È innegabile che il nome di questo celebre piatto di pasta rimandi immediatamente al lavoro più vecchio del mondo.
A quanto pare, questa associazione, non è del tutto casuale, infatti leggenda narra che la famosa pasta alla puttanesca sia nata proprio all’inizio del XX secolo nei quartieri spagnoli, il celebre rione napoletano che in quel tempo era sede di numerose case chiuse.
Si dice che questo piatto estremamente nutriente fu inventato proprio da uno dei proprietari di queste dimore di piacere al fine di sostentare uno dei suoi ospiti ormai esausto.
Sulla nascita della pasta alla puttanesca ci sono comunque delle discordanze, non tutti infatti sono felici di sposare questa versione della storia.
Tra le tante tesi contrarie c’è infatti quella che vede la nascita del celebre piatto italiano proprio nella capitale.
Di una cosa però possiamo essere certi, la pasta alla puttanesca è di sicuro nata in Italia!
La Norma: la pasta dedicata a Bellini
Anche sulla nascita della Norma ci sono delle teorie discordanti tuttavia, la credenza più diffusa è quella che mette in relazione la creazione del nostro piatto catanese con il compositore Vincenzo Bellini.
Si dice che, a causa di un difficile esordio alla Scala di Milano, Vincenzo Bellini patì diversi giorni di sconsolazione e preoccupazione per le sorti della sua opera più celebre: la Norma.
Nella stessa data della prima rappresentazione, uno chef catanese decise di servire un piatto di pasta in onore dell’opera teatrale con la speranza di rendere onore al celebre compositore ormai sconsolato. Ed è così che nacque la Norma, uno dei piatti più buoni della nostra tradizione.
Come avete potuto leggere, la pasta, così come le nostre tradizioni, affondano le loro radici in un passato tutto da scoprire e da assaporare boccone dopo boccone.
Ogni volta che assaggerete i vostri piatti preferiti, potrete farlo con una consapevolezza in più e, credeteci quando lo diciamo, da ora saranno ancora più saporiti.