Festa della mamma: semplice ricorrenza o retaggio di antichi culti pagani?

Festa della mamma: semplice ricorrenza o retaggio di antichi culti pagani?

Ormai ci siamo: tra pochi giorni tutti dedicheremo le nostre attenzioni alle mamme che abbiamo accanto. Fiori, pranzi all’aria aperta, regali e tutto ciò che possa in qualche modo contribuire a ringraziare chi ci ha messo al mondo ci accompagnerà per tutta la durata della prossima domenica (10 maggio).

Ma ci siamo mai chiesti da dove deriva questa ricorrenza? Contrariamente a quanto si possa ritenere, la festa della mamma è un’invenzione relativamente moderna che ha, poco alla volta, soppiantato complessi rituali pagani legati alla primavera e allo slancio vitalistico che essa porta con sé.

Ripercorrendo a ritroso la storia delle tradizioni praticate dai popoli mediterranei, scopriamo che la prima civiltà che in qualche modo decise di celebrare il culto della madre è stata quella greca. La mamma in questo caso era quella dell’intera umanità, Rea. Proprio a questa divinità si dedicava un giorno ogni anno: la data coincideva spesso con l’arrivo della primavera.

I Romani mutuarono quest’usanza dai popoli ellenici: i festeggiamenti nel loro caso duravano circa una settimana ed erano dedicati invece alla dea Cibele, anch’essa strettamente connessa all’idea di fertilità e di rinascita della natura e quindi, al pari di Venere, “alma mater” (madre nutrice).

Nel tempo ovviamente, complice la progressiva affermazione del cattolicesimo, la festa perse i suoi connotati originari. Tuttavia, almeno per quanto riguarda l’Italia, conservò un legame con le antiche tradizioni. La Chiesa infatti è solita dedicare il mese di maggio alla Madonna, madre di Dio e in senso figurato dell’intera umanità. La festa della mamma nel nostro paese, strana coincidenza, cade sempre la seconda domenica di maggio.



In altre nazioni invece si celebra a marzo (persiste quindi il legame con l’idea di primavera vivificatrice). Laddove invece la celebrazione non sia stata immediatamente posta in connessione con l’idea di fertilità, la festa viene celebrata a febbraio, aprile o addirittura dicembre. È il caso di Inghilterra ed Irlanda che per ragioni storiche lasciano cadere questa festività durante la Quaresima. In questi stati infatti i ragazzi che per vari motivi erano costretti ad abbandonare la famiglia, tornavano prima della Pasqua a far visita ai propri cari, concedendo particolari attenzioni alle madri (erano loro a patire il distacco più del resto della parentela). La tradizione nacque nel ‘600 e si trasformò nella festa della mamma che tutti conosciamo soltanto in una fase più avanzata della storia.

Negli USA tale celebrazione viene per la prima volta attestata nel 1870: scopo della festa era quello di rendere omaggio alle donne che avevano dato il loro contributo alla causa della patria. Soltanto nel 1914 venne definitivamente sdoganato il vero “mother’s day“.

E in Italia? Nel nostro paese la festa della mamma è stata celebrata per la prima volta soltanto nel 1956. Dapprima ebbe carattere sociale, quasi biologico (rendere merito alla donna attraverso la quale la specie umana può perpetuarsi), in una seconda fase, come si accennava prima, assunse un carattere più spirituale.

Piccola curiosità; inizialmente lo Stato italiano si oppose alla celebrazione della festa della mamma così come tutti siamo abituati ad intenderla. Soltanto dopo accesi dibattiti svoltisi in parlamento, i nostri statisti ci consentirono di rendere il giusto tributo alle madri italiane.