Meteo, cause alluvione Emilia-Romagna: focus maltempo in Sicilia, le parole del Centro Meteorologico Siciliano

Meteo, cause alluvione Emilia-Romagna: focus maltempo in Sicilia, le parole del Centro Meteorologico Siciliano

SICILIA – Precipitazioni intense e vento forte, a tratti distruttivo, sono stati e continuano ad essere i padroni di un maggio particolare, chiaramente non il “tramite” per la stagione vacanziera tanto attesa. Lascia quindi il tempo che trova l’imminente percezione dell’estate, il mese di maggio non ha lasciato ampi margini di condizioni temporali ottimali, preludio della stagione calda che caratterizzerà con ogni probabilità i mesi di giugno, luglio, agosto e, in parte, settembre.

La quantità di acqua caduta negli ultimi giorni in Sicilia non ha lo stesso impatto di quanto è accaduto e si sta verificando in Emilia-Romagna. In linea generale, la regione del Nord Italia è stata colpita da un’implacabile alluvione che ha causato devastazione e disastri divenuti notizie flash poco felici. Le piogge torrenziali hanno causato l’esondazione dei fiumi, sommergendo città e campagne mentre strade allagate e ponti crollati hanno reso difficile il soccorso e l’evacuazione dei residenti andati inevitabilmente incontro a situazioni spiacevoli tra cui, nei casi peggiori, la morte.

L’intervento di Stefano Albanese, Presidente del Centro Meteorologico Siciliano

Per tracciare una linea chiaritrice sulla faccenda Emilia-Romagna e maltempo in Sicilia, abbiamo chiesto maggiori informazioni al Presidente del Centro Meteorologico Siciliano Stefano Albanese.

Cosa è successo realmente in Emilia-Romagna

Cos’è successo in Emilia-Romagna? Colpa dell’uomo, del global warming? Esordisco dicendo che sicuramente è difficile accusare il riscaldamento globale per un tipo di configurazione di questo genere. Si è innescata una vera e propria tempesta perfetta, un mix di particolari condizioni che hanno generato quello che commentiamo con dolore e vicinanza verso le popolazioni colpite. Praticamente in 36 ore sono caduti oltre 500 millimetri di pioggia, quantità insostenibile per qualsiasi territorio“.

In ambito più specifico – prosegue il Presidente Stefano Albanesela zona interessata dal fatto si trovava di fronte a un profondo vortice depressionale, successivamente sono intervenuti altri fattori come le correnti di grecale ricche di umidità che sono andate ad impattare sul contrafforte appenninico, generando precipitazioni concentrate sempre nella stessa area. In aggiunta i forti venti di bora lungo la costa e il mare agitato hanno ostacolato il deflusso delle acque dall’Appennino verso l’Adriatico, questo fattore ha esacerbato quella che è stata l’alluvione“.

L’effetto “Stau”

Determinante – spiega il componente del Centro Meteorologico Sicilianoper quanto successo in Emilia è stato sicuramente ‘l’effetto Stau‘ in cui l’aria è stata costretta a risalire lungo il pendio della montagna raffreddandosi, questo raffreddamento ha favorito la saturazione dell’aria e successivamente la condensazione dell’umidità in eccesso. Conseguentemente, quanto descritto ha portato alla formazione di nubi continue e precipitazioni persistenti“.

Un mese di maggio particolare in Sicilia: piogge e venti ininterrotti

Il mese di maggio in Sicilia sembra un lontano parente della normalità perché gli anticicloni e le alte pressioni non sono collocati nel posto in cui dovrebbero essere. Questi due elementi nel periodo attuale dovrebbero iniziare a rinforzarsi sul Mediterraneo, sul Nord Africa ma ciò non sta avvenendo in quanto l’anticiclone dell’azoto è attualmente collocato nell’Atlantico“.

L’Isola continuerà ad essere ancora per qualche giorno bersaglio di temporali, tra cui lunedì 22 maggio. Dovremo aspettarci fenomeni meteorologici anche intensi sulle aree interne del Palermitano. Attenzione anche alla situazione nel Messinese dove non si escludono temporali autorigeneranti molto pericolosi che potrebbero comportare accumuli notevoli. Guardando al periodo attuale la stabilità sembrerebbe essere ancora molto lontana. Per giugno – conclude Albanese – è ancora troppo presto per effettuare delle previsioni mirate e affidabili“.