Cronaca

Messina Denaro: “Vuoi morire?”, minacce al legale che doveva difenderlo: avviata analisi tabulati

SICILIA – Una telefonata con minacce esplicite, quella ricevuta dall’avvocato Calogero Montante di Canicattì a seguito della rinuncia dall’incarico di difensore d’ufficio del boss Matteo Messina Denaro. Sul cellulare del legale sono state avviate le indagini, grazie ad analisi sui tabulati, in merito alla telefonata minatoria ricevuta; le indagini si concentreranno soprattutto sulla fascia oraria delle 14 di giorno 11 marzo. Ad occuparsi delle indagini è la Squadra Mobile di Agrigento.

La telefonata al legale Montante

La chiamata è arrivata nello specifico alle ore 14,02 del giorno sopraindicato, sul cellulare di Montante, collegato in deviazione di chiamata con quello dello studio legale di Canicattì. Il legale era stato nominato difensore dufficio di Matteo Messina Denaro a Caltanissetta, lo scorso mercoledì, per occuparsi del processo d’appello sulle stragi di Capaci e via DAmelio. La nomina era arrivata dopo che l’avvocato di fiducia di Messina Denaro, la nipote Lorenza Guttadauro, aveva rinunciato al mandato a seguito dell’arresto della madre, nonché sorella dell’ex latitante, Rosalia Messina Denaro. Nel processo in corso a Caltanissetta, il boss è accusato di essere il mandante dei due accadimenti e per il quale era già stato condannato all’ergastolo in primo grado, quando era ancora latitante.

Calogero Montante ha però sottolineato la sua “inopportunità di svolgere lattività difensiva perché quattro anni prima aveva svolto le funzioni di vice procuratore onorario della Procura di Palermo e perché aveva, in passato, difeso Vincenzo Scarantino nel procedimento penaleBorsellino quater‘ che è pendente innanzi la Corte d’Assise di Caltanissetta“. È stato lo stesso legale ad evidenziare tale condizione di impossibilità, quando ha presentato la denuncia a carico di ignoti, al Commissariato di Polizia di Canicattì per la chiamata ricevuta.

Le minacce ricevute: “Vuoi morire?

La Polizia, dopo la denuncia del legale, ha avviato le indagini. Durante la telefonata anonima, un uomo dall’altra parte della cornetta ha affermato: “Perché non hai difeso Matteo?“, l’avvocato ha subito chiesto con chi stesse parlando e l’interlocutore ha risposto: “Nun ti preoccupari“. Adesso verranno acquisiti i tabulati telefonici della compagnia Wind Tre, per poi essere analizzati, concentrandosi sulla fascia oraria in cui è stata ricevuta la telefonata.

Foto di repertorio

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