Rosalia Messina Denaro non risponde alle domande del giudice

Rosalia Messina Denaro non risponde alle domande del giudice

PALERMO – Durante l’interrogatorio di garanzia al carcere Pagliarelli, Rosalia Messina Denaro, la sorella del boss mafioso Matteo Messina Denaro, arrestata per associazione mafiosa, ha deciso di non rispondere alle domande del giudice Alfredo Montalto. Il suo avvocato, Daniele Bernardone, ha dichiarato che la sua assistita sta bene, considerando le circostanze. I giornalisti hanno chiesto un commento sulla presunta dichiarazione della donna ai carabinieri dopo l’arresto, in cui avrebbe sostenuto che la sua famiglia è perseguitata dalla giustizia, ma l’avvocato ha affermato che tali questioni non riguardano la difesa e che è prematuro fare qualsiasi valutazione in questa fase preliminare delle indagini.

L’arresto di Rosalia Messina Denaro

Rosalia Messina Denaro, la sorella del boss mafioso Matteo Messina Denaro, è stata arrestata dai carabinieri del Ros con l’accusa di associazione mafiosa. L’operazione è stata coordinata dalla Procura di Palermo che, secondo i magistrati, ha evidenziato il ruolo della donna nell’aiutare suo fratello durante la sua latitanza, nonché nella gestione della cassa familiare e nella rete di trasmissione dei messaggi scritti chiamati “pizzini”, finalizzati a mantenere i contatti con i membri dell’organizzazione.

Rosalia, soprannominata Rosetta, è la maggiore delle quattro sorelle di Messina Denaro, madre di Lorenza Guttadauro, l’avvocato che rappresenta il capomafia, e moglie di Filippo Guttadauro, attualmente in carcere per associazione mafiosa. Inoltre, suo figlio Francesco sta scontando una condanna a 16 anni per lo stesso reato.

L’arresto di Rosalia è stato effettuato dai carabinieri del Ros in collaborazione con quelli di Trapani e lo squadrone eliportato dei Cacciatori di Sicilia. Il giudice Alfredo Montalto ha disposto la misura cautelare e sono in corso numerose perquisizioni nella provincia di Trapani.

 

La storia della famiglia Messina Denaro

Nonostante siano stati incarcerati per tutta la vita e sottoposti a costanti indagini, i Messina Denaro non hanno mai abbandonato l’ideologia mafiosa.

Con l’arresto di Rosalia, la famiglia criminale di Castelvetrano ha perso un altro membro. La dinastia criminale è iniziata con don Ciccio, il capo del mandamento che è morto in latitanza, ed è composta da quattro figlie e due figli maschi.

Matteo, il figlio designato come erede alla guida della famiglia, è stato catturato dopo 30 anni di latitanza, mentre Salvatore, il primogenito, è stato nuovamente arrestato per reati legati alla mafia nel 2010.

Le figlie femmine e il resto della famiglia non sono state risparmiate dalle conseguenze delle loro attività criminali: Patrizia si trova in carcere insieme al marito Vincenzo Panicola, Rosario Allegra è morto in cella e Gaspare Como, marito di Bice, è detenuto al regime carcerario del 41 bis.