SICILIA – Matteo Messina Denaro comincerà nella giornata di oggi, all’interno del carcere di massima sicurezza Le Costarelle de L’Aquila, nel quale è rinchiuso, la somministrazione della chemioterapia per curare il cancro contro il quale combatte da oltre un anno.
La decisione è stata presa per ragioni di sicurezza.
In queste ore è stata allestita una stanza ad hoc all’interno dell’istituto di pena. Sarà il primario Mutti a gestire in presenza le delicate cure, per assistere il boss in caso di reazioni negative o effetti collaterali.
Messina Denaro al 41 bis
Intanto sempre ieri il ministro della Giustizia Nordio ha firmato il decreto per il regime di 41 bis.
La Procura di Palermo aveva presentato al ministro la richiesta di carcere duro poche ore dopo l’arresto.
Ha nominato come suo legale Lorenza Guttadauro, nipote del capomafia palermitano Giuseppe Guttadauro. Nei prossimi giorni sarà interrogato dai pm De Lucia e Guido.
“Il boss si è consegnato?” Piantedosi: “Escluso”
“La cattura di Matteo Messina Denaro segna una svolta storica, finisce la latitanza dei grandi mafiosi stragisti“. Così il ministro dell’Interno Piantedosi a “Porta a Porta” su RaiUno.
“Resta una mafia che negli anni ha cambiato atteggiamento e ha un ruolo più pervasivo nell’economia e nella società“, afferma.
Si è consegnato? “Assolutamente no“, assicura. “Non ci sono retroscena – ha continuato – e non c’erano possibilità che si consegnasse“.
Sull’efficacia delle intercettazioni: “Mai messe in discussione per mafia e terrorismo“.
In foto il carcere de L’Aquila
