Il ritorno alla routine, come gestire la salute mentale dopo le vacanze: intervista alla dottoressa Valentina Genitori

Il ritorno alla routine, come gestire la salute mentale dopo le vacanze: intervista alla dottoressa Valentina Genitori

SICILIA –  Le vacanze possono rappresentare un momento di rigenerazione per corpo e mente.

Tuttavia, il ritorno alla routine quotidiana spesso porta con sé un senso di sconforto e malessere, noto come “post-vacation blues“.

Questo fenomeno può influenzare la salute mentale in modo significativo, portando a sentimenti di ansia, stress e persino depressione.

Il fascino della Sicilia e l’impatto sul benessere

La Sicilia, con i suoi paesaggi mozzafiato, il cibo delizioso e la sua storia millenaria, rappresenta un rifugio ideale per staccare dalla frenesia quotidiana.

Tra un bagno nelle acque cristalline di Mondello e una passeggiata tra i templi di Agrigento, è facile sentirsi in pace con se stessi.

Ma proprio per questo, il ritorno alla vita di tutti i giorni può risultare ancora più difficile.

La bellezza e la tranquillità che si lasciano alle spalle amplificano la sensazione di vuoto e la nostalgia del tempo libero.

Dalla nostalgia all’ansia: riconoscere i sintomi del “post-vacation blues”

Il “post-vacation blues” non è solo una sensazione di tristezza legata al ritorno alla normalità, ma può manifestarsi con sintomi più complessi, come:

  • Stanchezza persistente nonostante il riposo
  • Irritabilità e nervosismo
  • Difficoltà di concentrazione
  • Senso di vuoto o insoddisfazione
  • Nostalgia acuta dei luoghi visitati

Questi sintomi possono durare da qualche giorno a diverse settimane, influenzando negativamente la qualità della vita.

Il supporto professionale: quando chiedere aiuto

Se il “post-vacation blues” si protrae e inizia a interferire seriamente con la vita quotidiana, potrebbe essere utile cercare il supporto di un professionista della salute mentale.

Intervista alla psicologa Valentina Genitori

Ai nostri microfoni, in esclusiva, è intervenuta la dottoressa Valentina Genitori.

Quali sono i principali segnali di stress o ansia da rientro al lavoro o alla routine dopo le vacanze, e come possiamo gestirli efficacemente?

Spesso al rientro da un periodo di vacanza o di modifica prolungata delle routine quotidiane, possono manifestarsi sintomi di ansia, tachicardia, vuoti di memoria , insonnia alterazioni dell’ appetito. Tutto questo non è necessariamente patologico se dura al massimo un paio di settimane.

La modalità più corretta per gestire questi aspetti è evitare il sovraccarico di ricominciare con tutto contemporaneamente come se non si fosse mai staccato. Aiutarsi con liste e agende delle cose da fare. Programmare un numero maggiore di pause o qualche svago in più. Degli orari regolari una alimentazione sana sono ulteriori fattori di supporto ad un sano equilibrio“.

È normale sentirsi demotivati o tristi dopo un periodo di riposo e svago? Quali strategie consiglia per ritrovare l’energia e la motivazione necessarie per affrontare le sfide quotidiane?

La seconda si sovrappone un po’ alla prima, si può allungare un po’ sottolineando l’importanza di un rientro graduale di tenere magari qualche giorno di ferie per non sentirsi subito pressato di cercare di gestire le scadenze urgenti a piccoli passi o con collaborazioni con colleghi per esempio“.

Come possiamo mantenere i benefici psicologici delle vacanze anche durante il resto dell’anno, evitando di sentirci subito sopraffatti dalla routine e dagli impegni?

La gestione della quotidianità passa attraverso la strutturazione di giornate in cui lo spazio da dedicare al lavoro non sia l’unico. Lo spazio per il proprio tempo libero per la famiglia dovrebbe sempre essere mantenuto. Si può cercare di mantenere delle abitudini scoperte in vacanza come passeggiate fuori porta o il programmare delle gite o delle attività gradite durante il fine settimana.

Cercare di variare le attività lavorative in funzione degli obiettivi e del carico per es io in studio alterno adulti, bambini, somministrazioni test e colloqui con tirocinanti. Ritagliarsi uno spazio di formazione e confronto con i colleghi e un modo per rompere la routine del lavoro soprattutto quando individuale.

Strutturare e programmare delle pause brevi ma magari un po’ più frequenti. Una alimentazione sana e del tempo all’aria aperta aiutano sempre. Ma psicologicamente sempre dare il giusto valore al proprio lavoro, per tempi e spazi, imparare ad apprezzarne i lati positivi e non sentirsi mai schiavi e ciò che salvaguarda la salute“.