MODICA – Un viaggio nell’arte di un grande maestro dei nostri tempi che continua ad affascinare. Prosegue il grande successo della mostra “I Sarnari di Sarnari”, allestita dallo scorso 26 maggio all’ex Convento del Carmine in piazza Matteotti a Modica, dove resterà fino al prossimo 27 agosto. In tantissimi hanno voluto visitarla in questi mesi per apprezzare le opere, ma soprattutto per avvicinarsi alla vita di un artista, cadenzata dalle varie tappe che i lavori esposti rappresentano. Ne emerge una personalità complessa, ma insieme semplice che continua a svelare parti di sé: è Franco Sarnari, genio creativo senza fine. La mostra, curata da Paolo Nifosì e Tonino Cannata, e promossa dalla Fondazione Teatro Garibaldi, con il patrocinio del Comune di Modica, raccoglie quasi 80 opere appartenenti alla collezione privata dell’artista che ne narrano le varie fasi pittoriche, e di conseguenza di vita.
Un’immersione nelle prime opere “Sull’Amore” e nei primi “Frammenti”, per poi virare verso indagini artistiche diverse, con il ciclo Addio Lyndon Baynes Johnson, gli studi su Marilyn, su Pascali e la grande tela Il Mare si muove.
Nei primi anni ’70 la scelta drastica di lasciare Roma per trasferirsi nell’estremo Sud siciliano, a Gerrantini, nel territorio di Scicli. Un nuovo ciclo, “A Monet e Pollock”, con opere che colgono gli aspetti prevalenti ora dell’uno ora dell’altro artista. La fase successiva è quella delle Cancellazioni, poi arrivano i Neri assoluti e i Cieli Stellati, insieme a nuove variazioni di temi precedenti, come i Frammenti e l’Onda.
Una mostra che riempie, soddisfa, che con elegante evidenza, mai violenta, ma sempre definita, offre l’immagine di un uomo, oltre che di un artista: perché non esiste l’uno senza l’altro.