Adescava minorenni fingendosi amico dei loro genitori

Adescava minorenni fingendosi amico dei loro genitori

RAGUSA – Si fingeva amico dei genitori e abusava dei minorenni. Per questo è stata emessa una misura cautelare ai danni del cinquantatreenne G.S..

Avrebbero solo voluto trascorrere una normale giornata estiva, ma, purtroppo, i giovani ragazzi lo hanno incontrato sulla loro strada.

L’uomo stava con loro mentre facevano il bagno, si fingeva amico dei loro genitori, offriva un passaggio a casa e un buon gelato nella vicina Marina di Modica.

Ma, durante il tragitto, si toccava le parti intime, con una scusa toccava il fondoschiena di una delle ragazzine di 12 anni o avvicinava il bacino mentre la vittima era affacciata dal finestrino.

La giovane rifiutava categoricamente l’approccio sessuale dell’uomo che, non accettando il diniego, metteva violentemente la sua mano nelle parti intime della vittima.

Non contento di questi insani e atroci gesti, G.S. contattava le vittime anche su facebook con numerosi messaggi offrendo passaggi in auto e cercando di concordare appuntamenti per andare a prendere un gelato.

Sono stati i genitori dei ragazzi a segnalare l’uomo alla polizia allarmati dalle confidenze dei propri figli che, paralizzati dalla paura, hanno deciso di raccontare la terribile verità.

Le indagini condotte si sono rivelate in un primo momento molto complesse, sia perché l’indagato si spostava continuamente da Pozzallo per questioni lavorative, sia perché le vittime, spaventate, non hanno raccontato subito tutta la verità ai genitori.

Spesso accade che fatti così gravi non vengano denunciati. – dichiara Antonino Ciavola, dirigente della squadra mobile di Ragusa – Anche in questo caso le minori non avevano riferito ogni elemento ai loro genitori e i dettagli significativi sono emersi solo dopo l’audizione protetta presso gli uffici della squadra mobile. Bisogna continuare a educare i giovani a non fidarsi degli sconosciuti pronti a tutto pur di ottenere favori sessuali o di altro tipo e che ogni fatto va denunciato, confidando alla propria famiglia o direttamente alla polizia“.

Al termine delle indagini, la procura della Repubblica ha chiesto l’applicazione di una misura cautelare a carico di G.S. che il GIP ha accolto. Gli investigatori della Polizia di Stato hanno pertanto dato subito esecuzione al provvedimento.