PALERMO – È finita 0 a 0 la partita Palermo-Como disputata ieri sera al Barbera. Il risultato è giusto, con un Palermo che ha giocato un discreto primo tempo e una inguardabile ripresa e con un Como che ha fatto la sua partita, senza ergere barricate e, anzi, ha rischiato di vincere se al 93° Pigliacelli, con un intervento da pallavolista, non fosse riuscito a mantenere inviolata la sua porta.
Le novità apportate all’inizio da Corini hanno riguardato il modulo e, di conseguenza, la formazione. Lo schieramento iniziale, infatti, prevedeva un 3-5-2, con la difesa a tre formata da Mateju, Nedelcearu e Bettella, Sala esterno sinistro avanzato, Di Mariano esterno destro, Gomes, Damiani e Segre a centrocampo, e Vido e Brunori punte. L’escluso di turno è stato Valente.
La cattiva giornata contemporanea di Damiani, lontano dal buon rendimento delle ultime gare, e di Gomes, forse stanco e spesso impreciso, ha vanificato lo sforzo del mister di rendere più efficace il gioco d’attacco.
L’unica vera occasione da rete il Palermo l’ha avuta al 10° minuto del primo tempo con Segre, che di testa ha colpito il palo su un cross da sinistra di Sala, uno dei migliori in campo.
Per il resto il copione di sempre: interminabile serie di passaggi in orizzontale fino al lancio lungo, spesso impreciso, che vanificava l’azione, troppi cross dal fondo fuori misura e qualche errore di troppo a centrocampo.
I cambi operati da Corini nel secondo tempo, al 20° Broh, Valente e Saric al posto di Segre, Damiani e Vido e poi al 31° Soleri per Di Mariano e in ultimo al 39° Stulac al posto di Gomes, non hanno sortito alcun effetto.
La vittoria sarebbe stata importante perché avrebbe consentito ai rosanero di fare un grosso balzo in classifica scavalcando un bel numero di squadre. Il pareggio consente di andare avanti … piano, considerando anche le sconfitte di Cagliari e Cittadella. Ma rimane il rammarico per i troppi punti persi in casa.