Le Regionali sotto il torrido caldo di questa estate

Le Regionali sotto il torrido caldo di questa estate

PALERMO – E se i penta stellati, last minute, riuscissero ad estrarre, dal cilindro delle figurine da candidare, il procuratore Di Matteo? I piddini ci resterebbero molto male, visto che Piero Grasso ha già risposto no (e non ni) dopo la supplica rivolta dallo stesso sindaco Orlando! Coraggio più che tormentone politico estivo, nei prossimi giorni, sicuramente, movimenti, partiti e partitini ci obbligheranno a delle primarie, in versione sicula, tipo “U strattu e pomodori tagliati da stendere al sole”, neanche da tenere sotto i gazebo e al riparo di mosche, api, vespe e zanzare. Esclusa, chiaramente, l’immaginetta di Crocetta, visto che il Pd siciliano l’ha già bruciata col cerino acceso dalla Corte dei Conti, potrebbe spuntare, chissà, quella dello stesso Orlando, o di qualche altro protagonista dell’antimafia politica come Lumia, o quella di Faraone o qualcuno del “primo potere esecutivo di Stato”, ovvero qualche magistrato di grosso calibro che vorrebbe sacrificarsi e immolarsi per il bene dei siciliani.

Ma no! … state tranquilli … Leoluca Orlando ci prova da più di trent’anni a fare il presidente della Regione; addirittura prima della “prima repubblica”; e non pensate che lo stesso presidente del Senato potrebbe proporre Leoluca Orlando, senza Cascio, candidato del Pd, alla faccia del Civismo Politico? Magari lui, all’ultimo minuto, così le correnti “Cardinalizie” di Sicilia Futura, le “Orlandiane romane”, “le Pisapie”, “le Bersaniane”, “le Dalemiane” con i rispettivi loro diretti affiliati siculi, potrebbero quanto meno “spurparisi l’ossu” senza lamenti di alcun genere!

Adesso, per completare la panoramica sulle possibili candidature, l’altro strettissimo nodo da sciogliere sarà quello del Centro Destra e sempre che lo stesso possa definirsi “unito” con tutti “i distinguo” che bollono in pentola tra Salvini e Berlusconi e con tutte le posizioni disunite su Musumeci, su Lagalla, su Attaguile, su Catanoso, su Pogliese e tantissimi altri. Mai e poi mai si era registrata una corsa così confusa e disunita fra varie anime della vecchia politica e di quelle resuscitate, tipo Cuffaro e Lombardo.

Addirittura gli avvicinamenti che si sono avuti in questi giorni e dopo le feroci liti tra Alfano e Berlusconi, sembrano cose fuori dal mondo, come gli “immaginari” incontri tra Firrarello e Miccichè, sostenuti dallo stesso sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe Castiglione, per ipotetiche alleanze in Sicilia. Volete un esempio? Si, chiaro, l’esempio è: “Quando intendete comprare una anguria ca prova”! Ovvero, gli approcci di Gianfranco, il berlusconiano di ferro, e Firrarello e Castiglione, gli alfaniani dipendenti, vogliono esprimere un tipo di alleanza politica “usu a prova na Sicilia”, per poi essere, una volta attestata, suscettibile di estensione alle Nazionali previste, a detta di Mattarella, nella prossima primavera.

Giuseppe Firrincieli