Ztl a Palermo: commercianti chiedono l’immediata sospensione

Ztl a Palermo: commercianti chiedono l’immediata sospensione

PALERMO – Polemiche e richieste di sospensione dopo neanche una settimana dalla sua entrata in vigore a Palermo. Ztl, i commercianti sono sul piede di guerra ed attraverso una lettera inviata al sindaco Leoluca Orlando hanno chiesto la sospensione immediata del provvedimento, almeno fino a quando non si saranno trovate soluzioni adatte sul rilascio dei pass.

L’associazione dei commercianti ha chiesto inoltre di togliere dalla Ztl via Roma, perché strada d’attraversamento e di viabilità a dir poco essenziale per Palermo. A proposito delle situazioni poco gradevoli che stanno insorgendo dopo l’attivazione della Zona a traffico limitato si è inoltre richiesta l’istituzione di un tavolo tecnico. 

A dire del presidente di Confcommercio Palermo, Patrizia Di Dio “Palermo non può assolutamente permettersi un provvedimento come la Zona a Traffico Limitato che è a dir poco insostenibile”.

L’ordinanza appare quindi fuori luogo a causa degli effetti, prima sottovalutati dai cittadini, devastanti e catastrofici. Di giorno infatti si assiste ad uno scenario spettrale, con strade per lo più deserte, negozi e parcheggi vuoti. Per i commercianti è difficile, allo stato attuale, riuscire ad andare avanti e questo comporta quindi, per molti, la chiusura dell’attività. La gente risulta intrappolata nel caos cittadino ed il traffico proprio per questo motivo subisce gravi peggioramenti.

Secondo il presidente di Confcommercio Palermo, tutto questo sarebbe dovuto alla Ztl che non funzionerebbe in modo adeguato come provvedimento antinquinamento. La vivibilità e il benessere dei cittadini sono quindi messi in crisi. 

Innumerevoli i ricorsi presentati al Tar contro l’attivazione del’ordinanza. La Ztl infatti non servirà a ridurre l’inquinamento; è carente sotto diversi aspetti, uno fra i quali, il mancato sostegno del trasporto pubblico. Sorge quindi nei cittadini il dubbio che tale ordinanza sia soltanto un alibi per non rifinanziare l’Amat. Se fossi così, infatti,si rischierebbe di mettere in serio pericolo il lavoro di numerosi dipendenti.