PALERMO – La Capitaneria di Porto e i carabinieri hanno effettuato un blitz al mercato storico di Ballarò a Palermo. Durante i controlli sono stati individuati quattro banchi abusivi che vendevano prodotto ittico senza tracciabilità e senza etichettatura attestante la sua origine.
Tre venditori sono fuggiti alla vista dei militari, abbandonando una grande quantità di pesce e confondendosi tra la folla. Un quarto venditore è stato identificato e multato.
Complessivamente, sono state elevate sanzioni per 3mila euro e sequestrati 940 kg di pesce. Il prodotto ittico è stato giudicato idoneo al consumo dal veterinario dell’Asp e donato in beneficenza al Banco Alimentare della Sicilia Occidentale.
Pesce senza tracciabilità e irregolarità varie: sanzioni “salate” nel Catanese
I carabinieri della compagnia di Catania Piazza Dante, con il supporto del 12° reggimento “Sicilia” e la collaborazione del Nucleo Antisofisticazione e Sanità, hanno effettuato un’operazione per contrastare l’illegalità diffusa e verificare il rispetto della normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e dei requisiti igienico-sanitari prescritti per le attività commerciali.
Durante i controlli, i carabinieri hanno ispezionato alcune attività di ristorazione in zona piazza Giovanni Verga, tra cui quella gestita da un uomo di 39 anni di Catania, che è stato sanzionato amministrativamente per un importo complessivo di 2.500 euro.
Durante l’ispezione, i militari hanno scoperto che l’attività aveva ampliato i propri locali senza autorizzazione e che vi erano 13 kg di prodotti ittici senza tracciabilità, che sono stati sequestrati e distrutti sul posto.
Nel corso dell’operazione, i carabinieri hanno anche effettuato vari posti di controllo sulla circolazione stradale, identificato circa 40 persone, controllato circa 20 veicoli e condotto perquisizioni per cercare sostanze stupefacenti.
È stata inflitta una sanzione amministrativa a una decina di automobilisti, per un importo totale di quasi 8mila euro, e per tre di loro è stato disposto il fermo o il sequestro amministrativo del veicolo.
Fonte foto Ansa.it