“Non so dove sono”, l’ultima chiamata del dottor Liotta alla moglie prima della scomparsa

“Non so dove sono”, l’ultima chiamata del dottor Liotta alla moglie prima della scomparsa

PALERMO – “Giuseppe era venuto a trovarmi nella mia stanza in direzione sanitaria al Di Cristina per comunicarmi che aveva vinto il concorso a tempo indeterminato all’ospedale di Corleone”. Inizia così il lungo e commovente post del dottor Giorgio Trizzino sul suo profilo Facebook, in ricordo di quell’amico di cui da 48 ore non si hanno più notizie.

Continuano, infatti, le ricerche per ritrovare Giuseppe Liotta, il medico 40enne scomparso a seguito delle condizioni meteo dei giorni scorsi.

“Me lo disse con un tono felice, ma allo stesso tempo rattristato perché lasciava l’ospedale dei bambini, dove per anni aveva lavorato a tempo determinato. ‘Non posso rinunciare, si tratta della mia vita’. Ci guardammo negli occhi e gli chiesi se era veramente convinto. ‘Cosa posso fare?’ – mi disse -. Ho una famiglia ed ho bisogno di certezze’. Io risposi che forse avrebbe potuto attendere che l’ospedale dei bambini benedisse anche per lui un posto a tempo indeterminato, ma sorridendo mi disse che non poteva farlo: doveva andare a Corleone”.

Il 40enne, il giorno della scomparsa, che risale alla serata di sabato scorso, si trovava a bordo della sua auto – nonostante le avverse condizioni meteorologiche – per recarsi in ospedale a prestare servizio. Secondo le ultime ricostruzioni, Giuseppe avrebbe telefonato alla moglie Floriana: “Non so dove sono”.

L’uomo avrebbe chiesto alla moglie di geolocalizzarlo e chiamare i soccorsi. Da quel momento, di Giuseppe Liotta, non si hanno più notizie.



“Abbiamo continuato a guardarci – continua il post del dottor Trizzino – perché sapevamo entrambi di perdere qualcosa: io un professionista valido, ottimo pediatra e un grande lavoratore; lui un ambiente amico, che lo aveva accolto e valorizzato per quello che meritava. Ci siamo lasciati con la speranza di poterci rivedere presto, magari con buone notizie”.

“Questa notte Giuseppe ha voluto essere medico e uomo fino alla fine. Pur di raggiungere il suo posto di lavoro a Corleone, ha deciso di una prendere una scorciatoia in mezzo ai campi, devastati dall’alluvione, per arrivare in ospedale. Purtroppo aveva fatto male i conti, perché il destino, mascherato da un’onda di acqua e fango, lo ha inesorabilmente travolto, lasciandolo solo nelle campagne buie di Corleone”.

L’auto di Giuseppe, una Tiguan di colore bianco, è stata già ritrovata nelle scorse ore chiusa a chiave in contrada Raviotto. Da ore, per ritrovarlo, si stanno impiegando i cani e i droni e domani si alzeranno in volo anche gli elicotteri.

“Lo abbiamo cercato fino ad ora – continua il post di Giorgio Trizzino -, e continueremo a farlo con tutte le nostre forze. Non vogliamo perdere la speranza di trovarti, Giuseppe!”. 

Fonte immagine Facebook