Non è facile badare a un cane ed è la pura verità: boom di maltrattamenti in Sicilia

Non è facile badare a un cane ed è la pura verità: boom di maltrattamenti in Sicilia

PALERMONon è facile badare a un cane ed è la pura verità. 

A testimonianza di questa riflessione i vari episodi che si sono susseguiti nelle ultime settimane in Sicilia: abbandoni costanti e maltrattamenti che hanno fatto non poco scalpore nella nostra regione da marzo fino a questi ultimi giorni. 

Non è facile badare a un cane perché nel migliore dei casi viene lasciato per strada, nel peggiore anche: solo che, anziché abbandonarlo semplicemente, viene addirittura lanciato dal finestrino. Questo un episodio accaduto a Carini, nel Palermitano, dove il giorno di Pasquetta un uomo ha gettato i suoi due cuccioli dalla portiera dell’auto come fossero sacchi della spazzatura, poiché si trovavano all’interno di una scatola.

Dopo un paio di giorni, è stato identificato il responsabile e denunciato per abbandono di animali.

Ma, non è solo questo il caso. Si parla del cane ucciso e impiccato davanti alla casa del consigliere comunale di Ventimiglia di Sicilia, Pietro Alongi, che si è dichiarato sereno dopo il gesto intimidatorio di ignoti. Qualcuno, certamente, avrà avuto il coraggio di uccidere l’animale, non si sa in quale modo. 

Alla base di questo, probabilmente, c’è la poca pazienza dei proprietari, i quali preferiscono punire i cuccioli picchiandoli anziché seguire i giusti consigli e percorsi comportamentali per educare correttamente il proprio amico a quattro zampe. Ma, è davvero così? Si tratta davvero di un amico?

La risposta è negativa se si pensa al padrone che ha preso a calci e che ha tirato per le orecchie il suo cane a Castelvetrano, nel Trapanese. A un amico umano si farebbe una cosa del genere anche se in torto marcio? In questo frangente, i carabinieri locali, avvertiti da alcuni residenti per i lamenti e guaiti dell’animale, hanno denunciato l’uomo. Questi lo avrebbe punito perché si era allontanato da casa. 

Non è facile badare a un cane, poiché spesso non si mantiene fede alla parola data. Un po’ come ha fatto un 50enne di Palermo, il quale si era preso l’impegno di badare a un cucciolo di 8 mesi. I due dovevano tornare in Toscana, ma l’animale è sfuggito al controllo del nuovo padrone. Quest’ultimo, dopo averlo trovato, l’avrebbe violentemente strattonato, tanto che i guaiti dell’animale non sono passati inosservati. Un dipendente della Ustica Lines se n’è preso cura.

Quale può essere la risposta a tutti questi episodi? La poca pazienza? Il poco rispetto poiché “è solo un cane”? Lo chiediamo a voi. 

I casi più eclatanti nascondono quelli che avvengono tutti i giorni: dai rimproveri più forti ai vari schiaffi per aver disubbidito. Non è facile badare a un cane: se non si è nelle condizioni di farlo, si eviti di averne uno. O che venga fatta un’opera buona consegnandolo a un canile: sempre meglio di consegnarlo a una strada che potrebbe significare il suo ultimo ricordo in vita.

Immagine di repertorio