Giornata lotte contadine, la terra protagonista di lavoro e libertà: lunga tradizione in Sicilia

Giornata lotte contadine, la terra protagonista di lavoro e libertà: lunga tradizione in Sicilia

PALERMO – Quello che ricorre quest’anno è il 21° anniversario della giornata mondiale delle lotte contadine, che, da sempre, mette al centro le tematiche del lavoro agricolo, di chi lo svolge e in quali condizioni lo svolge. Quest’ultimo, nella scala dei settori lavorativi, rientra all’interno del primario, maggiormente sviluppato in alcune regioni italiane, come la Sicilia.

E non è un caso, infatti, che proprio sull’Isola si ricordano le lotte e rivolte contadine, allo stesso tempo più famose e più cruente. La fertilità delle terre isolane, fin dai tempi antichi, ha permesso uno sviluppo fiorente dell’agricoltura, dalla quale, oltre ai profitti, scaturivano diversi aspetti negativi.

I contadini, spesso, venivano privati dei loro raccolti, dovevano lavorare in condizioni poco dignitose e per diverse ore al giorno: la terra, dunque, diventava contemporaneamente luogo di vita e, spesso, anche di morte.

Uno dei movimenti contadini più noti in Sicilia è quello che ricopre l’arco temporale che va dal 1944 al 1950, periodo in cui l’isola era dominata dalle grandi proprietà terriere. Molti contadini, per ribellarsi a un nuovo sistema di distribuzione imposto, occupò moltissimi latifondi. La repressione venne risolta nel 1950, in quello che viene ricordato dalle fonti come un accordo tra le forze pubbliche di sicurezza e la mafia.

Naturalmente, nonostante la crisi economica che da tempo grava sulle spalle dei lavoratori, non esistono più fenomeni storici di questo tipo. Con l’avanzare della tecnologia e il progressivo svuotarsi delle campagne, anche in Sicilia il settore primario ha subìto una frenata, nonostante resti uno dei più attivi in ambito nazionale.

La Regione Siciliana, comunque, ha messo a disposizione notevoli risorse, sia con investimenti, sia con nuovi bandi per i lavoratori.

Fonte foto: AgoraVox Italia