Bufera all’ASP Palermo: Candela e altri sei accusati di falso in atto pubblico

Bufera all’ASP Palermo: Candela e altri sei accusati di falso in atto pubblico

PALERMO – Un’altra bufera si abbatte sull’A.S.P. di Palermo. Il manager dell’azienda sanitaria provinciale del capoluogo siciliano, Antonio Candela, 51 anni, è indagato con l’accusa di falso in atto pubblico assieme ad altre sei persone, fra cui il suo predecessore, Salvatore Cirignotta, e un gruppo di dirigenti dell’azienda.

L’inchiesta della procura del capoluogo siciliano, coordinata dal pm Claudia Bevilacqua, riguarda l’approvazione di una perizia di variante e suppletiva relativa all’appalto per la trasformazione dell’ospedale di Palazzo Adriano di Palermo in residenza sanitaria assistita e in presidio territoriale di emergenza. In quest’occasione Candela avrebbe contribuito alla delibera con la quale una ditta si sarebbe aggiudicata la suddetta perizia.  

Oltre a Candela, illo tempore direttore amministrativo dell’A.S.P. 6, e a Cirignotta, 62 anni, sollevato nel 2013 dalla carica di direttore generale a causa di uno scandalo su un appalto da 40 milioni per la fornitura dei pannoloni, sono indagati Ignazio Pacino e Antonio Fasulo, entrambi di 59 anni, Anna Rita Mattaliano, 60 anni, Rosario Bondì, di 64, e Salvatore Sparacino, di 66.

La procura ha chiesto il rinvio a giudizio. Il falso, contestato anche a Fasulo, Pacino e Mattaliano, riguarda l’avere approvato la perizia anche se non erano intervenute nuove disposizioni legislative e regolamentari né erano subentrate cause impreviste o imprevedibili e nemmeno era intervenuta l’opportunità di utilizzare materiali, componenti e tecnologie non esistenti al momento della progettazione.   

Da notare che per le sue denunce in tema di trasparenza e moralità, Candela vive da qualche anno sotto scorta e quando divenne direttore generale revocò l’appalto per i pannoloni.