Traffico aereo nullo e navi da guerra nel Mediterraneo: i flash del conflitto Iran-Israele

Traffico aereo nullo e navi da guerra nel Mediterraneo: i flash del conflitto Iran-Israele

È bastata soltanto una soffiata al Pentagono per affermare con estrema certezza l’imminente attacco da parte dell’Iran verso Israele.

Ayatollah-Hezbollah coalizzati contro il regime “malvagio”

La sensazione è che stiano iniziando a cadere le prime maschere di un conflitto cominciato come rivendicazione e andato avanti sotto l’aspetto economico-territoriale. Naturalmente parliamo di un conflitto a bassa intensità con basi gettate nel passato (stretta collaborazione tra Ayatollah e milizia libanese di Hezbollah, Houthi dello Yemen e milizie irachene) iniziate a scricchiolare nell’immediato presente.

L’attacco di pochi giorni fa da parte del leader dello stato ebraico Benjamin Netanyahu al consolato iraniano ha fatto scattare un precedente pericoloso, senza contare la possibilità di aumentare l’escalation delle operazioni belliche.

Effetto domino da scongiurare

Come ribadito ieri notte dai colleghi di Sky Tg24, il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha preso una posizione condannando gli attacchi voluti da Ali Khamenei. Tutti sperano che non si venga a generare un effetto domino capace di coinvolgere altri stati.

Se per l’Iran con questo attacco si può mettere un punto alla situazione, la risposta da Tel Aviv non si fa attendere. Netanyahu promette un risposta durissima, la Russia garantisce supporto all’Iran mentre USA, Nato e UK interverranno in favore di Israele se i primi due stati citati tenteranno l’offensiva.

Traffico aereo e la “zona morta” nel triangolo tra Damasco, Bagdad e Teheran

Saltava all’occhio, intorno alle 23,30 di ieri sera, il traffico aereo parzialmente nullo sopra lo stato Israeliano e Iracheno. L’unica eccezione era rappresentata dai caccia partiti da Francia e Gran Bretagna, senza l’intento di prendere parte attivamente alla follia.

Cancellati tutti i voli da e per Tel Aviv, una situazione ampiamente auspicabile che si protrarrà anche nelle prossime ore.

Il divieto turco di Erdogan

Spostandoci verso nord-ovest, precisamente nel continente turco, Erdogan ha deciso di chiudere lo spazio aereo a velivoli americani impedendogli di attraversare il territorio saraceno per colpire droni iraniani. Questa scelta potrebbe rivelarsi fine a sé stessa in quanto i droni lanciati sotto la supervisione di Ali Khamenei non hanno l’obbligo di attraversare la Turchia per colpire Israele, stesso discorso vale per i jet americani incaricati di disinnescare i droni.

Flash abbaglianti, speranza di riportare meno danni possibili e attenzione da parte del mondo intero. Tutto il cielo del Medio Oriente si è trasformato in un campo di battaglia, uno scontro con tecnologie avanzate e tattiche belliche viste di rado.

La situazione nel Mar Mediterraneo, USA e Gran Bretagna si mobilitano

Per quanto concerne il quadro delineatosi nel Mar Mediterraneo, navi da guerra statunitensi e aerei da combattimento avrebbero partecipato all’intercettazione di droni e missili Cruise lanciati dall’esercito iraniano come rivelato dall’emittente statunitense CNN.

Sempre lo stato con a capo Joe Biden avrebbe inviato la nave bellica USS Bataan e altri mezzi di supporto con 2mila 500 Marines nel Mediterraneo orientale, generando apprensione alle basi militari irachene.