Ponte sullo Stretto, Salvini smentisce lo stop ai lavori: il sindaco di Catanzaro chiede il referendum

Ponte sullo Stretto, Salvini smentisce lo stop ai lavori: il sindaco di Catanzaro chiede il referendum

MESSINA – Ponte sullo Stretto: Salvini conferma i lavori previsti entro il 2024 e rassicura sui controlli ambientali effettuati per dare al via alle operazioni.

Le parole di Salvini: apriranno entro l’anno i cantieri

Il ponte sullo stretto di Messina non ha subito una battuta d’arresto, apriamo i cantieri entro il 2024, come previsto. Nonostante il fatto che avremmo potuto andare ancora più velocemente, vogliamo fare tutte le analisi ambientali che riguardano tutto l’ecosistema possibile e immaginabile. È un’opera attesa da un secolo che dovrà durare nel tempo: prendersi 3 o 4 mesi in più per tutte le analisi ambientali penso che sia un segno di rispetto“.

Queste sono le parole del vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, il quale, alla Reggia di Venaria, in occasione della presentazione dei progetti infrastrutturali per il Paese, “L’Italia dei Sì 2023-2032”, è stato interpellato circa la battuta d’arresto di 120 giorni, richiesta dalla società dello Stretto di Messina per rispondere alle oltre 200 domande di chiarimento del ministero dell’Ambiente.

Le parole del sindaco di Catanzaro sul Ponte: “Salvini non deve avere paura del referendum

Non è d’accordo al Ponte sullo Stretto il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, il quale ha prima aderito alla manifestazione “No Ponte”, in programma per il 18 maggio a Villa San Giovanni, e ora si batte per il referendum che determinerà le sorti del progetto.

Il Governi si fermi. È ancora in tempo a bloccare un’opera che ogni giorno di più si rivela inutile, dannosa, antieconomica e perfino pericolosa. Sventato il blitz di Salvini di aprire subito i cantieri come spot elettorale, si dia ora la possibilità a calabresi e siciliani di esprimersi democraticamente attraverso un referendum popolare“.

Non si tratta – aggiunge Fiorita – di realizzare un viadotto su una fiumara, ma di un’opera che prosciugherà inimmaginabili risorse pubbliche destinate alle due regioni, ne stravolgerà l’ecosistema e il paesaggio e metterà in ginocchio lo scalo portuale di Gioia Tauro. Salvini non deve avere paura del referendum. Se, come lui sostiene, la gente è entusiasta di quest’opera, il popolo calabrese e quello siciliano confermeranno questa indicazione e lo rafforzeranno. Noi, al contrario, pensiamo che la gente delle due regioni guardi con scetticismo e timore ad un’operazione che servirebbe solo a dare respiro alle grandi aziende delle costruzioni del nord“.

Ci pensi, la presidente del consiglio Meloni – dice ancora il sindaco di Catanzaro – e fermi l’Attila dei nostri tempi. Quella del “No al Ponte” è una battaglia che appartiene a tutta la Calabria, dal Pollino allo Stretto, perché gli impatti negativi determinati dalle minori risorse, considerato che pagheremo per decenni una sorta di ‘tassa del Ponte’, toccheranno ogni città e ogni comune. Credo sia dovere del sindaco del Capoluogo di Regione non voltarsi dall’altra parte“.

Foto di repertorio