Il significato di tutte le canzoni in gara al Festival di Sanremo 2025

Il significato di tutte le canzoni in gara al Festival di Sanremo 2025

ITALIA – Ogni anno il Festival di Sanremo non è solo una competizione musicale, ma un viaggio nelle emozioni, nei sentimenti e nelle storie che gli artisti decidono di raccontare.

L’edizione 2025 non fa eccezione: dai testi più introspettivi alle melodie trascinanti, il palco dell’Ariston si trasforma in un mosaico di esperienze personali, denunce sociali e inni generazionali.

Tra ballate struggenti e ritmi incalzanti, i 29 cantanti in gara portano con sé brani che parlano d’amore, di crescita personale, di nostalgia e di speranza, ma anche di sfide e fragilità.

C’è chi affronta tematiche profonde come la depressione e la perdita, chi omaggia la bellezza della vita con toni ironici e chi, invece, ci fa ballare e riflettere allo stesso tempo.

Qui di seguito il significato di ogni canzone in gara, cercando di coglierne le sfumature e l’anima nascosta dietro le note. Perché Sanremo non è solo una competizione: è un racconto collettivo, una colonna sonora che, per cinque serate, diventa la voce di un Paese intero.

Il significato delle canzoni in gara

Achille Lauro – “Incoscienti giovani”

Achille Lauro torna a Sanremo con un brano che racconta una storia vera, nata ai bordi del raccordo anulare. La canzone parla di una ragazza e riflette sulle esperienze vissute nella periferia romana, mettendo in luce la spensieratezza e l’incoscienza tipiche della giovinezza.

Fedez – “Battito”

Fedez presenta un brano intenso, scritto come una canzone d’amore rivolta a una donna che, in realtà, personifica la depressione. Attraverso “Battito”, l’artista esplora temi come la sofferenza emotiva, la lotta contro la salute mentale e le relazioni tossiche, offrendo una riflessione personale sulle proprie esperienze.

Irama – “Lentamente”

Irama propone una ballata scritta insieme a Blanco, che racconta un amore in declino. Il brano è sincero e crudo, mettendo in musica le varie sfumature del dolore provato durante una crisi relazionale. Racconta in maniera diretta di un amore passionale, forte, che si va spegnendo in maniera dolorosa.

Con questo brano canto un amore viscerale che si distrugge lentamente da entrambe le parti fino a sgretolarsi – racconta Irama –, è una canzone diversa per me, con un testo crudo e allo stesso tempo trasparente che mi mette a nudo“.

Bresh – “La tana del granchio”

Bresh propone un testo di matrice cantautorale, in parte criptico. Ma è volutamente così: “La tana del granchio è un luogo intimo, un rifugio interiore” per i momenti di difficoltà. Il riferimento è anche al suo segno zodiacale, il cancro.

Elodie – “Dimenticarsi alle 7”

Elodie presenta una canzone che esplora il tema della memoria e dell’oblio. Il titolo suggerisce un momento specifico della giornata in cui, non essendo ancora andati a letto dopo una notte fuori, si cerca di dimenticare qualcuno o di lasciarsi alle spalle determinate esperienze o emozioni. Il brano affronta la complessità delle relazioni e la necessità di andare avanti.

Francesco Gabbani – “Viva la vita”

Gabbani porta sul palco un inno alla resilienza e alle diverse sfumature della vita, accompagnato da melodie pop e dalle sonorità tipiche dell’orchestra. Il brano celebra la capacità di affrontare le sfide quotidiane con ottimismo e determinazione.

Non ci sono riferimenti espliciti. È una celebrazione della vita, nella sua semplicità. Dobbiamo imparare ad accettare che davanti alle domande supreme sul senso della vita, la natura non ci dà risposte dirette“, spiega l’artista.

Giorgia – “La cura per me”

Giorgia propone un brano introspettivo che riflette sulla ricerca di una cura personale. La canzone tratta temi come l’autoguarigione, l’accettazione di sé e la scoperta di ciò che porta pace interiore. Descrive una relazione tormentata, in cui si alternano desiderio e paura, cercando e allontanando l’altro. Ci si sente quasi “intrappolati” tra il bisogno di quella persona, che rappresenta la sua “cura”, e la paura di rimanere sola.

Noemi – “Se t’innamori muori”

Noemi presenta una canzone dal titolo provocatorio che potrebbe esplorare i rischi e le vulnerabilità legate all’innamorarsi. Il brano affronta le paure e le insicurezze che emergono quando ci si apre all’amore. Dal titolo è chiara la sensazione di abbandono all’altro che si prova nell’innamoramento, paragonata a una sorta di morte interiore ma serena, perché l’amore vero e reciproco è più forte di ogni cosa. Un rischio da correre.

Modà – “Non ti dimentico”

I Modà tornano con una ballata romantica che parla di un amore indimenticabile. Il brano esplora i ricordi di una relazione passata e la difficoltà di lasciar andare una persona amata.

È difficile dimenticare ma c’è anche un momento nella vita in cui bisogna avere il coraggio di lasciarsi certe cose alle spalle e andare avanti“, spiega Kekko.

Rocco Hunt – “Mille vote ancora”

Rocco Hunt celebra le sue radici e l’amore eterno in questo brano. La canzone omaggia la sua terra d’origine e le persone care, sottolineando l’importanza della famiglia e delle tradizioni. Parla della lontananza che si prova quando si lascia casa per andare fuori a cercare un lavoro, un’identità, per salvarsi.

Serena Brancale – “Anema e core”

Serena Brancale porta sul palco un brano in dialetto che celebra l’anima e il cuore. La canzone è un omaggio alle sue radici culturali e musicali, esprimendo emozioni profonde attraverso sonorità tradizionali. Il titolo richiama un’espressione tipica napoletana, oltre a essere un omaggio a uno degli artisti che più mi hanno ispirato, Pino Daniele.

Rkomi – “Il ritmo delle cose”

Rkomi si presenta con la sua canzone che affronta il peso della tecnologia nelle nostre vite. “Racconta il caos delle relazioni – ha spiegato – e nel ritornello provo a dipingere questo momento storico e l’attaccamento all’isolamento dettato dal digitale“.

The Kolors – “Tu con chi fai l’amore?”

The Kolors presentano un brano che pone una domanda diretta e provocatoria. La canzone potrebbe esplorare temi di gelosia, curiosità e le dinamiche complesse delle relazioni amorose. Si tratta di un inno alla leggerezza che si prova in quei momenti in cui guida l’istinto e non la testa. Inoltre è una canzone con echi anni Settanta e Ottanta ma anche contemporanei, del 2024.

Tony Effe – “Damme ‘na mano”

Tony Effe propone un brano in dialetto romano che chiede aiuto o supporto. La canzone ricorda la necessità di avere qualcuno su cui contare nei momenti difficili. Parla, infatti, di solitudine, difficoltà, ma anche della speranza di trovare qualcuno pronto a supportarti quando tutto sembra andare a rotoli.

Brunori Sas – “L’albero delle noci”

“L’albero delle noci”, che dà il titolo al brano, è un albero realmente presente nel paese natale di Brunori, e il cantautore è convinto che al suo interno risiedano tutte le canzoni che ha scritto. Il brano esplora il cambiamento radicale che la nascita della sua figlia ha portato nella sua vita.

Si parla molto della gioia di diventare genitori, ma io volevo anche esprimere la paura di sentirsi inadeguati, incapaci di offrire il supporto necessario“, ha sottolineato l’artista.

Coma_Cose – “Cuoricini”

Il duo Coma_Cose porta una canzone che, dal titolo, suggerisce un tema legato all’amore o all’affetto. Il brano esplora le sfumature delle relazioni moderne e l’espressione dei sentimenti nell’era digitale. Parla, nello specifico, si una coppia in crisi dove a svolgere un ruolo essenziale (e soprattutto distruttivo) è l’influenza dei social.

Olly – “Balorda nostalgia”

Olly nel suo brano esplora il tema della nostalgia, un’emozione intensa e autentica che spesso ci sorprende e porta con sé un velo di malinconia, rendendola in qualche modo “balorda“. Con uno stile unico, Olly racconta quei momenti in cui desidereremmo rivivere un periodo del passato, pur sapendo che è irripetibile, ma con la consapevolezza che quelle esperienze hanno dato significato alla nostra esistenza.

Willie Peyote – “Grazie ma no grazie”

Willie Peyote presenta un brano dal titolo ironico che critica aspetti della società contemporanea. La canzone tratta di conformismo, aspettative sociali e la volontà di rimanere autentici. Il cantautore torinese mette alla berlina l’ipocrisia della nostra società partendo da un riferimento letterario.

La canzone nasce vagamente dal monologo dell’ottava scena del secondo atto del ‘Cyrano de Bergerac’ di Edmond Rostand – ha spiegato –. Il titolo è un gioco: è la risposta ironica a quelle frasi e situazioni che ci mettono in difficoltà e da cui proviamo a svicolare per evitare discussioni“.

Francesca Michielin – “Fango in paradiso”

Francesca Michielin propone un brano che contrasta immagini di purezza con elementi di impurità. La canzone tratta temi di disillusione, crescita personale e la scoperta delle imperfezioni nella vita. Una canzone d’amore che nasce dal desiderio di reagire alla fine di una relazione, raccontando con immagini vivide l’evoluzione di un legame. Quasi una versione “revenge song“, ispirata dal potere curativo della musica, proprio come insegna Taylor Swift: un modo efficace per ricomporre i frammenti di un cuore infranto.

Shablo feat. Guè, Joshua e Tormento – “La mia parola”

Shablo, accompagnato da Guè, Tormento e Joshua presentano insieme un brano dove rap e R&B si mescolano, in un mix pieno di groove e vibrazioni black. Racconta la vita di strada, ambientato in una città soffocata dal cemento e dallo smog, dove le opportunità scarseggiano e le difficoltà segnano il quotidiano di chi la abita.

Gaia – “Chiamo io chiami tu”

Gaia presenta una canzone che esplora le dinamiche della comunicazione in una relazione. Il brano affronta il tema della reciprocità.  “Se la canzone fosse un quadro, un disegno o una fotografia – ha detto – io vedrei la spiaggia di Copacabana, il cartello con il Wi-Fi bloccato e tutto ciò che riguarda telefonia o connessione spenti“.

Simone Cristicchi – “Quando sarai piccola”

Simone Cristicchi torna al Festival di Sanremo 2025 con un testo dedicato alla fragilità di una genitore malato in età avanzata che torna quasi bambino. La canzone è uno spaccato di vita vera: racconta la storia della madre di Cristicchi, Luciana, colpita nel 2012 da una grave emorragia cerebrale che le ha lasciato complicazioni irreversibili.

Sarah Toscano – “Amarcord”

Sarah Toscano, la più giovane del Festival, si presenta con un brano intriso di nostalgia. Esplora il potere dei ricordi, in particolare quelli legati a un’esperienza amorosa. La nostalgia, quindi, non è un freno, ma uno strumento per crescere. Rielaborando ciò che è stato si acquisisce una consapevolezza che permette di andare avanti, accettando le esperienze passate come parte di un cammino di crescita personale.

Massimo Ranieri – “Tra le mani un cuore”

Il grande Massimo Ranieri è in gara con una canzone che si sviluppa come una conversazione con chi ha attraversato sofferenze profonde, sottolineando il potere terapeutico dell’amore. Non si parla solo dell’amore romantico, ma di un sentimento più ampio, che include ogni forma di affetto.

Un inno anche all’inclusione: “Se hai tra le mani un cuore e un amore finito, è lo stesso amore che aiuta a superare un dolore“, spiega.

Clara – “Febbre”

Clara racconta di emozioni e sentimenti contrastanti che avvengono dentro di noi quando si insegue qualcosa, che sia un sogno o semplicemente il percorso della vita. Quel che conta è trovare la versione migliore di noi stessi, nonostante gli alti e i bassi, come la febbre che sale e scende.

Joan Thiele – “Eco”

Joan Thiele con la sua canzone ci invita a un’intensa riflessione sulla paura, l’insicurezza e l’autosabotaggio, temi che esplorano la fragilità emotiva umana. Si confronta con l’idea di un legame fraterno profondo, dedicando il testo a suo fratello, ma andando oltre il semplice tributo familiare. La canzone esplora la complessità dell’animo umano, in particolare i momenti in cui le nostre paure e incertezze ci impediscono di progredire, limitandoci.

Lucio Corsi – “Volevo essere un duro”

Lucio Corsi ha spiegato che “Volevo essere un duro” affronta il tema delle aspettative imposte dalla società, che ci vorrebbe forti e invincibili, simili a pietre solide o fiori perfetti, senza però riconoscere che anche i fiori più belli sono fragili e legati a un filo sottile. La canzone racconta come sia naturale cambiare rispetto a ciò che si immaginava per sé, accettando le trasformazioni che la vita ci impone. “Sicuramente è normale diventare altro rispetto a ciò che si sognava“, ha chiarito.

Rose Villain – “Fuorilegge”

Rose Villain propone un brano che esplora il desiderio, un sentimento così viscerale, logorante e travolgente da far quasi sentire inadeguati e fuori posto. Un fuoco che arde così forte da spingere a pensare e agire fuori dagli schemi, pur di realizzare i propri sogni.

Marcella Bella – “Pelle diamante”

Il brano di Marcella Bella è diretto e senza fronzoli, un vero e proprio inno al “woman power“. Un messaggio femminista. Parlare di “Pelle diamante” significa avere una pelle forte, capace di resistere a tutto. Con questa canzone celebra ogni donna determinata, che sa cosa vuole e lotta per ottenerlo.