“Tu ci chiudi, tu ci paghi”, è guerra a Napoli nella prima notte di coprifuoco: proteste e scontri “per la fame”

“Tu ci chiudi, tu ci paghi”, è guerra a Napoli nella prima notte di coprifuoco: proteste e scontri “per la fame”

Una notte di vera e propria “guerriglia” quella appena trascorsa per Napoli, capoluogo della Regione Campania: dopo l’annuncio del governatore De Luca del coprifuoco alle 23 come risposta all’aumento smisurato dei contagi da Coronavirus, parte della popolazione ha risposto con violenza alle restrizioni e allo “spettro” di un possibile nuovo lockdown.

Diverse persone, infatti, si sono riunite nelle strade napoletane intorno alle 23, dando vita a una manifestazione, degenerata nel giro di pochi minuti.

Iniziative relativamente pacifiche (per quanto irresponsabili), come il flash mob organizzato nei pressi dell’Orientale di Napoli e proteste, sarebbero presto state accompagnate da azioni di natura ben più violenta, come gli scontri con la polizia. Fumogeni e bombe carta contro le forze dell’ordine, calci e pugni, danni ovunque: questo lo scenario testimoniato dalle numerose foto e dai video resi pubblici sul web.

Tu ci chiudi, tu ci paghi“: lo slogan esprime chiaramente il motivo delle azioni violente della scorsa notte. La popolazione teme per la propria vita, la propria sopravvivenza economica e, per quanto importante sia salvaguardare la salute, rimane di fondamentale importanza garantire serenità e sostegno alla popolazione.

Una realtà locale che però è al centro dell’attenzione nazionale e che dovrà essere tenuta in considerazione dal Governo qualora si decidesse, nelle prossime ore, di attuare ulteriori misure restrittive.

Fonte immagine Ansa