ITALIA – Non bastava l’impatto mediatico e la crisi umanitaria scaturiti dal conflitto tra Ucraina e Russia che ha portato inevitabilmente a una crisi inflazionistica senza precedenti, ma anche un mondo del lavoro che piega i dipendenti delle compagnie aeree low cost a turni massacranti con retribuzioni irrisorie.
LE SCORIE POST COVID E IL CONFLITTO UCRAINA-RUSSIA
Il fantomatico “liberi tutti” che aspettavamo da circa due anni si è trasformato in un vero e proprio incubo sotto il termine economico e fiduciario, un rincaro dopo l’altro è l’emblema di un sistema ancora pieno di scorie post-Covid alimentate da una guerra di cui nessuno aveva bisogno.
Se in Ucraina e Russia ogni scenario sembra in caduta libera attraverso un’involuzione del mercato a livello mondiale, in Italia e nel Vecchio continente si è di fronte a un vero e proprio caos.
VIAGGIARE DIVENTA UN INCUBO TRA SCIOPERI E VOLI CANCELLATI
Valigie perdute, voli cancellati. Così la vacanza tanto attesa si trasforma in un incubo. Da settimane nei principali scali europei migliaia di voli cancellati e scioperi del personale stanno causando disagi ai passeggeri.
Tantissimi vacanzieri, con famiglie e bambini piccoli al seguito, ma anche professionisti in viaggio per lavoro e influencer sono rimasti intrappolati tra file interminabili e voli in ritardo. In molti si sono sfogati sui social raccontando la loro personale odissea tra rabbia e ironia.
BIGLIETTI AEREI: L’IMPENNATA DEI PREZZI
Nell’ultimo mese si sono registrati fortissimi aumenti delle tariffe che raggiungono livelli record per i biglietti aerei, i cui prezzi in alcuni casi sono più che raddoppiati rispetto allo scorso anno.
Acquistare un volo europeo costa, infatti, addirittura il 127,6% in più rispetto al 2021, mentre i voli internazionali hanno subito incrementi del +103,3%. Aumenti delle tariffe anche per i voli nazionali (+21,4%).
I RIMEDI DEL CODACONS: POSSIBILE CHIEDERE UN RIMBORSO
Per andare incontro ai viaggiatori colpiti da scioperi e cancellazioni, il Codacons ha istituito un apposito sportello per raccogliere le segnalazioni e le adesioni ad una azione collettiva.
“Tutti coloro che nelle prossime settimane non riusciranno a raggiungere la meta di villeggiatura a causa dell’annullamento del volo, possono chiedere fino a 5mila euro di risarcimento per il danno morale e materiale da vacanza rovinata” – spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi – “In tal senso a questa pagina gli utenti interessati possono ottenere le informazioni utili su come aderire all’azione legale e chiedere il risarcimento al vettore aereo. Azione che vale anche per i cittadini stranieri diretti in Italia“.
In caso di improvvisa cancellazione del volo, cosa altamente probabile alla stregua della situazione attuale, i viaggiatori hanno diritto all’assistenza in aeroporto (pasti e bevande, sistemazione in albergo, taxi, telefonate e mail) e, se l’annullamento del volo viene comunicato con meno di 14 giorni di preavviso, le compagnie sono tenute a pagare un indennizzo da 250 a 600 euro a passeggero, a seconda del volo. Non solo, se l’utente non può partire per positività al Covid, le società di trasporto sono tenute a rimborsare integralmente il costo del biglietto.
VIAGGIO DI PIACERE E DI LAVORO: CONSIDERAZIONI DIFFERENTI
“Vorrei andare a vedere il derby tra Milan e Inter, andrà in scena sabato 3 settembre, controllo su Ryanair. Tra andata e ritorno il viaggio viene a costare complessivamente 200 euro. Ne vale la pena quando prima di questo boom il costo si aggirava sui 50-60 euro?”
Quello appena espresso è il chiaro esempio di un volo di piacere, maggiori riflessioni sorgeranno nel momento in cui bisognerà prenotare un biglietto per motivi di lavoro.
Il 17 luglio 2022 dalle ore 14 alle ore 18 il personale sciopererà e dunque i voli potrebbero subire delle variazioni, ovvero ritardi e addirittura cancellazioni. Le compagnie coinvolte sono Ryanair, Air Malta, Easyjet, Volotea e Crewlink.
L’eccessiva attenzione politica e mediatica sullo sciopero dei taxi e di contro la sottovalutazione degli scioperi dei voli e delle low cost, mostra come sia per lo più concentrata sulle grandi città e fasce di reddito medio alte.