Essere tristi durante le feste, quando non bastano le luci di Natale per scacciare il buio che si ha dentro

Essere tristi durante le feste, quando non bastano le luci di Natale per scacciare il buio che si ha dentro

ITALIA – Se la maggior parte delle persone considera il Natale una piacevole occasione per trascorrere del tempo in famiglia e lasciarsi pervadere da un senso di pace e serenità, c’è chi non riesce nemmeno lontanamente a percepire quell’allegria di cui tutti parlano. O forse semplicemente non ci riesce più.

Quando le luci di Natale non bastano per scacciare il buio che si ha dentro

Essere insofferenti alle festività natalizie è, a quanto pare, una tendenza più diffusa di quanto si possa immaginare. Con il passare del tempo, in molti casi ci si rende conto che il Natale non rappresenta necessariamente la soluzione ai propri tormenti. La risposta alle proprie domande. La chiave in grado di aprire la porta dietro la quale si cela la serenità di cui ciascuno ha bisogno.

Se da piccoli bastava scartare un regalo per far tornare il sorriso sul proprio volto, crescendo ci si rende conto che non sarà un dono in più a ristabilire la pace che si cerca durante tutto l’anno. E per quanto possa sembrare triste, forse nemmeno un pranzo tra parenti talvolta si rivela sufficiente per risolvere i problemi che in quel momento appaiono insormontabili.

In determinate circostanze dunque nemmeno le luci di Natale, che adornano strade e abitazioni, riescono a sconfiggere le tenebre che si nascondono dentro ciascuno di noi.

Quando si libera un posto a tavola

Nonostante il Natale sia per molti un motivo di gioia e condivisione, per alcuni le festività non fanno altro che ingigantire il vuoto che si sente dentro e amplificare le mancanze con cui già si fanno i conti durante il resto dell’anno.

Basta pensare alle lunghe tavolate attorno alle quali in genere le famiglie consumano le prelibatezze preparate per l’occasione. Paradossalmente, tra portate a non finire e gustose pietanze, alla fine spesso a spiccare sono proprie le sedie vuote. Le mancanze. I posti a tavola che, pur essendo più “silenziosi” degli altri, fanno più rumore delle risate e delle animate conversazioni dei presenti. Di coloro che, al contrario di altri, festeggeranno l’arrivo del nuovo anno, forse con qualche macigno in più sul cuore, ma con la curiosità di vedere che cosa la vita ha in serbo per loro.

Qui la gente va veloce ed il tempo corre piano, come un treno dentro a una galleria. Tra due giorni è Natale e non va bene e non va male, buonanotte torna presto e così sia“. Francesco De Gregori nel brano “Natale” (1978)