ITALIA – Nuovo lockdown nazionale: soltanto l’idea rende l’Italia inquieta, ma purtroppo la diffusione delle varianti Covid nel Bel Paese (soprattutto quella inglese) sembra prevedere questa ipotesi, avanzata nelle scorse ore da molti esperti sanitari per prevenire un aumento repentino dei contagi.
Tra necessità di preservare la salute pubblica, una campagna vaccinale non particolarmente semplice e un’economia praticamente al collasso da quasi un anno, la scelta da parte del Governo su questa proposta potrebbe non rivelarsi assolutamente semplice.
Il dibattito “infiamma” l’Italia intera, da Nord a Sud, specialmente dopo il rinvio della riapertura delle piste da sci e il prolungamento del divieto di spostamento tra Regioni. Si potrebbe tornare allo scorso marzo, ma con una situazione ben diversa: una consapevolezza sanitaria più alta e più strumenti per la lotta contro il Coronavirus da una parte, intere categorie di lavoratori allo stremo e cittadini esausti dall’altra.
Nel frattempo, l’Istituto Superiore della Sanità ha proposto online la relazione tecnica della prima indagine nazionale della “variante inglese ” del virus Sars-CoV-2 (qui il documento originale).
“Il risultato dell’indagine ci dice che nel nostro Paese, così come nel resto d’Europa (in Francia la prevalenza è del 20-25%, in Germania è sopra il 20%), c’è una circolazione sostenuta della variante, che probabilmente è destinata a diventare quella prevalente nei prossimi mesi”, esordisce il comunicato stampa che accompagna la ricerca.
A livello nazionale la stima di prevalenza della cosiddetta “variante inglese” del virus Sars-CoV-2 è pari a 17,8%, secondo i risultati del “flash survey” condotto dall’Iss e dal Ministero della Salute assieme ai laboratori regionali.
“Il risultato medio è in linea con quello di altre survey condotte in Europa. Il range di prevalenze sembra suggerire una diversa maturità della sub-epidemia determinata probabilmente da differenze nella data di introduzione della variante stessa. È presumibile pertanto che tali differenze vadano ad appiattirsi nel corso del tempo”.
Nei prossimi giorni l’indagine sarà ripetuta, per verificare la velocità di diffusione della nuova variante. La poca consapevolezza in merito alla situazione porta gli esperti a raccomandare la massima attenzione: “Il virus muta continuamente e sono già state isolate centinaia di varianti, anche se la maggior parte di queste non cambia le caratteristiche del virus. La vigilanza deve restare alta però per individuare, come viene già fatto, quelle che potrebbero peggiorare la situazione in termini di trasmissibilità, sintomatologia o sensibilità nei confronti di vaccini e anticorpi, tenendo presente che questi ultimi possono essere comunque modificati per adeguarli alle versioni più pericolose”.
Mentre in Italia si attende di scoprire il risultato delle proposte sul nuovo lockdown e si osservano con attenzione i dati oscillanti di giorno in giorno, l’Oms parla di una significativa riduzione di casi Covid nel 2021 e riconduce alle restrizioni la ragione di questo piccolo ma significativo successo: “Il numero dei casi registrati di Covid-19 si riduce a livello globale per la quarta settimana consecutiva e il numero dei decessi cala per la seconda settimana di seguito. Queste riduzioni sembrano essere dovute alle misure di salute pubblica applicate dagli Stati in maniera più stringente”, si legge nel briefing dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dello scorso 12 febbraio.
Foto di Gerd Altmann da Pixabay
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