ITALIA – Attenzione rivolta alla questione vaccino anti-Covid. C’è tensione nell’aria per gli ultimi risvolti in merito alla distribuzione: la questione ritardi e tagli delle dosi si fa sempre più seria. La giornata di oggi non ha avuto un grande inizio. In anteprima lo scontro tra l‘azienda AstraZeneca e l‘Ue. Quest’ultima ha minacciato l’azienda britannica di procedere per vie legali, bloccando l’export, qualora non fossero rispettate le linee dell’accordo inerente la distribuzione delle dosi nel territorio europeo.
Dopo gli intoppi con le aziende Pfizer e AstraZeneca la lista si allunga: è notizia dell’ultim’ora quella che vede protagonista l’azienda Moderna. Quest’ultima, stando a quanto riferito dal commissario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri durante la consueta conferenza stampa settimanale, starebbe tagliando il 20% delle dosi. Nello specifico tale disagio scatenerebbe una diminuzione delle dosi disponibili, scendendo dalle 166mila previste a quota 132mila per il 9 febbraio.
L’allarme di Domenico Arcuri, troppi ritardi e tanta preoccupazione
I ritardi, come osservato nelle ultime settimane, si stanno susseguendo e addirittura sembrerebbero aumentare, in tal modo mettendo sempre più in dubbio l’efficacia della campagna vaccinale. Le dure parole del commissario Domenico Arcuri fanno riflettere: “Il nostro stupore, la nostra preoccupazione e il nostro sconforto aumentano, ormai quasi ogni giorno le previsioni subiscono una rettifica”. Lo stesso aggiunge: “Ci mancano almeno 300mila dosi di vaccino che avremmo dovuto ricevere e che non abbiamo ricevuto”. Infine, una frase che sembra lasciare poche speranze per la famosa immunità di gregge: “Molto difficile iniziare una campagna di vaccinazione di massa se non ci sono i vaccini“.
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