Green Pass obbligatorio contro il Covid: l’Italia divisa tra pro e contro

Green Pass obbligatorio contro il Covid: l’Italia divisa tra pro e contro

ITALIA – Green Pass obbligatorio: è questo l’argomento del giorno in tutta Italia. Le misure anti-Covid stanno per cambiare e sembra che il Governo italiano sia intenzionato a seguire il cosiddetto “modello francese” (ne abbiamo parlato qui).

La decisione, però, qualora confermata nei prossimi giorni, non verrebbe presa a cuor leggero, visti gli infiniti dibattiti politici e sociali a riguardo. Poche certezze, troppi nodi da sciogliere… L’Italia è “divisa” e gli estremismi, da una parte e dall’altra, prendono sempre più piede a discapito di moderazione e riflessione.

Green Pass obbligatorio in Italia: come, dove, quando

Qualora la misura del Green Pass obbligatorio fosse approvata ufficialmente, entrerebbe in vigore forse già dal 26 luglio o, più probabilmente, da agosto. Si tratterebbe di uno dei nuovi provvedimenti contro il Covid, insieme con il probabile prolungamento dello stato d’emergenza e al possibile cambiamento dei parametri per la definizione dei “colori” delle zone (con maggiore peso per i ricoveri).

Secondo la bozza del nuovo provvedimento, il Green Pass dovrebbe essere necessario per accedere nei locali pubblici a rischio assembramenti (stadi, cinema, teatri e palestre, ma anche discoteche – che con la nuova misura potrebbero essere vicine alla riapertura), ma anche per feste e cerimonie (come già disposto precedentemente). Si discute molto su ristoranti al chiuso e sui bar, ma l’orientamento generale sembra verso l’obbligo di Green Pass almeno per i primi.

Potrebbe essere necessario avere il “lasciapassare verde” anche per i mezzi di trasporto a lunga percorrenza (navi, aerei e treni). Non si parla, al momento, dei mezzi di trasporto più “comuni” e locali (bus, tram e metropolitane).

Come richiedere il Green Pass

Le nuove misure anti-Covid potrebbero includere una rimodulazione del certificato verde. Esso, infatti, verrà rilasciato solo dopo la doppia dose del vaccino (non più 15 giorni dopo la prima) o, in alternativa, a chi è guarito da meno di sei mesi o ha effettuato un tampone con esito negativo entro le 48 ore precedenti al controllo.

Si può richiedere il Green Pass con Spid (qui) o l’App IO o Immuni dopo aver ricevuto l’SMS o l’email di conferma. Per chi avesse difficoltà con il mondo digitale, è possibile rivolgersi anche a medici e farmacie. Qualora il codice per accedere al Green Pass risulti smarrito o non ricevuto, è necessario rivolgersi al numero dedicato (qui sono disponibili tutte le informazioni).

I vantaggi dell’obbligo di Green Pass

L’obiettivo primario è quello di ridurre i casi di ospedalizzazione per Covid. Molti lo hanno perso di vista, forse, ma vaccinare il più possibile dovrebbe contrastare l’aumento dei casi gravi. E sebbene “vaccinato” non sia sinonimo di “immune” (è bene ricordarlo), i vaccini potrebbero essere uno degli strumenti primari per ridurre il Coronavirus a virus endemico, non molto diverso dall’influenza.

La certezza di avere un locale o un luogo pubblico con persone vaccinate o comunque con tampone negativo recente, inoltre, potrebbe garantire un certo livello di sicurezza e rendere i fruitori di servizi più soddisfatti. L’obbligo è destinato anche ad accelerare la campagna vaccinale, anche se potrebbe non risolvere presto la perplessità di molti.

I problemi e i “nodi da sciogliere”

Sul nuovo obbligo atteso nei prossimi giorni è stato espresso più di un dubbio sin da subito (ne abbiamo parlato qui).

Vaccino contro il Covid: gli indecisi

Il rischio di far vedere il vaccino come qualcosa di “imposto” più che come a uno strumento effettivamente utile a contrastare il Covid è dietro l’angolo. Tanti potrebbero dire sì perché “forzati” da un certo tenore di vita o da necessità lavorative; altri potrebbero vederlo come un “ricatto”, l’unico modo per riscattare la propria libertà.

Un problema da non sottovalutare e da contrastare con l’informazione corretta e completa, che forse, complice la complessità dell’emergenza Covid, non è sempre possibile.

Vaccino e immunità

Il vaccino non garantisce l’immunità al 100%, purtroppo, anche se riduce di fatto le possibilità di contagio. I vaccinati, quindi, potrebbero essere positivi asintomatici senza saperlo e questo potrebbe causare problemi in caso di riunioni. L’obbligo di certificazione verde potrebbe quindi non garantire una riduzione dei focolai (il condizionale è d’obbligo, al momento), pur contribuendo a ridurre al minimo i casi gravi.

I controlli

Sono stati il problema maggiore dal primo giorno dell’emergenza Covid, inutile negarlo. Al primo spiraglio di luce, è stato quasi sempre un “liberi tutti”. Nemmeno le raccomandazioni per i viaggi all’estero (qui i consigli della Farnesina) e le restrizioni ancora in vigore hanno impedito la risalita dei contagi.

Mentre si cerca ovunque un “colpevole” da etichettare come “untore” (i giovani, i turisti, gli immigrati, i tifosi di calcio e così via), la domanda reale da porsi sarebbe: un obbligo di Green Pass sarebbe accompagnato da controlli continui su tutto il territorio nazionale? La risposta, per tanti, sarebbe no.

Economia e turismo

Il nodo economia e turismo è probabilmente uno dei più difficili da sciogliere. Quanti decideranno di riunirsi in casa invece che in un locale per non dover esibire il Green Pass? Quanti turisti cancelleranno le proprie vacanze prenotate in Italia? Quanti avranno difficoltà sul piano lavorativo, in un periodo dove le restrizioni hanno già provocato abbastanza danni?

L’obbligo di certificato verde potrebbe avere delle conseguenze sul piano economico, il cui impatto si potrà vedere solo nel giro di alcune settimane.

Green Pass obbligatorio: e chi non può vaccinarsi?

Persone in gravidanza, guariti da più di sei mesi ma con molti anticorpi naturali, disabili gravi, allergici: l’elenco di coloro che potrebbero trovarsi in difficoltà per ottenere il Green Pass si allunga di giorno in giorno.

Rimane aperta, naturalmente, la possibilità di effettuare tamponi. Tuttavia, le attività quotidiane potrebbero rivelarsi difficili per tanti.

Conclusione

Tanti problemi, molti dubbi. È questa la situazione italiana in questo momento. Con la speranza che la maggior parte dei cittadini del Bel Paese riescano a mettere da parte le posizioni estreme, sarà necessario attendere ancora per avere risposte certe e comprendere se e come il Green Pass obbligatorio per alcuni luoghi potrà essere uno strumento positivo per la lotta contro il “nemico invisibile”.

Fonte immagine: paginegialle.it