ITALIA – Tra contagi in aumento e varianti Covid in giro per il Paese, in Italia il tema scuola giocherà un ruolo fondamentale nel nuovo Dpcm del 5 marzo.
Secondo quanto emerso dai dati e da una recente riunione del Comitato Tecnico Scientifico, ci sarebbe un impatto dei nuovi contagi nelle scuole, ma differenziato. Per questo il Cts avrebbe richiesto ulteriori informazioni all’Istituto Superiore della Sanità al fine di redigere un verbale da prendere in considerazione nel provvedimento del Governo Draghi.
L’idea è quella di organizzare la scuola a seconda delle zone, su base comunale e provinciale (e non più solo regionale). L’impatto non è lo stesso ovunque. Lo dimostra la situazione siciliana: complessivamente, i contagi non risultano in crescita e dall’1 marzo si rafforzerà la didattica in presenza (salvo cambiamenti del quadro epidemiologico), ma alcune aree (come Enna) si è deciso di chiudere temporaneamente a causa dei nuovi positivi emersi in contesti scolastici.
Secondo il Cts, con contagi stabili in zona gialla per 3 settimane consecutive, potrebbero rimanere in vigore le attuali disposizioni sulle lezioni in aula. Nelle zone rosse (anche in Regioni di altro colore), invece, si potrebbe passare alla Dad.
C’è anche l’ipotesi di non tenere in considerazione il colore, ma l’incidenza dei casi (probabilmente la soglia sarebbe intorno ai 100 casi ogni 100mila abitanti).
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